Istat: reddito cittadinanza, nel 2023 diminuito o cancellato per un milione di famiglie

Mentre l'assegno unico universale per i figli a carico è aumentato per quasi la totalità delle famiglie che lo percepiscono

Sono un milione le famiglie italiane che lo scorso anno hanno visto diminuito o cancellato il reddito di cittadinanza. A dirlo è l’Istat, secondo cui la riduzione è riconducibile al miglioramento nei livelli di reddito (senza una contestuale rivalutazione dei requisiti Isee per accedere al beneficio) e alla diminuzione sia nei mesi di fruizione, sia nel tasso di adesione delle famiglie alla misura. La perdita ammonta in media a 1.663 euro (pari a circa 138 euro mensili) e riguarda quasi esclusivamente le famiglie che si collocano nel quinto più povero della distribuzione dei redditi.

Per quanto riguarda l’assegno unico universale per i figli a carico, la quasi totalità delle famiglie che lo percepisce (92,3 per cento) ottiene dalle modifiche entrate in vigore nel 2023 un aumento medio, rispetto all’assegno ricevuto nel 2022, di 719 euro annui.

Dal punto di vista distributivo, sono famiglie che appartengono ai due quinti più poveri quelle che sperimentano un maggiore aumento relativo (una variazione sul reddito familiare rispettivamente del 3,6 per cento e del 2,2 per cento). Mentre per il 7,7 per cento delle famiglie destinatarie dell’assegno c’è un peggioramento dei redditi rispetto al 2022. Tale perdita è riconducibile sia alla riduzione delle compensazioni temporanee per l’assegno unico ai 2/3 dell’importo, sia al fatto che nel 2022 erano ancora in vigore, seppure solo per i primi due mesi, le detrazioni per i figli a carico, l’assegno al nucleo familiare e l’assegno temporaneo, misure che nel loro insieme riguardavano una più ampia platea di famiglie.

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