Ritardi e problemi: che succede ai cantieri della Tranvia Togliatti?

Interferenze importanti con i sottoservizi. OQ: Roma è incapace di costruire senza intoppi una semplice strada ferrata

Tre fronti di cantieri aperti (Ponte Mammolo, Centocelle e Cinecittà) e una certezza: il termine del 30 giugno 2026 per vedere ultimata la tranvia Togliatti potrebbe rivelarsi una chimera. È questo l’allarme lanciato dai blogger Odissea Quotidiana sull’andamento dei cantieri del nuovo tram che collegherà Ponte Mammolo con Subaugusta. Un trend preoccupante che, in sostanza, non mostrerebbe sviluppi significativi nei lavori addirittura da maggio 2025.

“Oggi l’unico sito che mostra vivacità è il tratto dal capolinea di Ponte Mammolo a via degli Alberini. Al di fuori di questi perimetri, non ci sono altri lavori in corso, né a Subaugusta, né a Centocelle. Anche se la situazione cambiasse miracolosamente nei prossimi mesi, ormai è praticamente certo che la tramvia non rispetterà le scadenze imposte dal PNRR, ovvero la fine dei lavori su tutti gli 8 km di linea – racconta OQ – A spiegare le motivazioni dei cantieri rallentati è stata la stessa commissaria straordinaria alle tramvie: ritardi nello sviluppo del progetto esecutivo ancora non verificato, con un incremento dei costi in fase di esame, e interferenze con i sottoservizi di difficile individuazione – sia per localizzazione che per profondità – di cui gli enti gestori hanno prescritto lo spostamento da sotto il sedime della tramvia, con conseguente necessità di individuare le reti stesse e soluzioni progettuali compatibili con lo sviluppo delle opere tramviarie”.

I blogger, poi, danno la propria opinione su quelle che potrebbero essere le ragioni profonde e strutturali che rendono difficile, per Roma, la costruzione di una tranvia.

“Molto dipende da un ‘digiuno tramviario’ che dura da oltre 30 anni, quando l’ultima linea ad essere costruita fu l’8 e un progetto preliminare carente, Roma si riscopre incapace di costruire una “semplice” strada ferrata – concludono gli esperti di OQ – La mancanza di know-how, il depauperamento dei dipartimenti e l’assenza di una stazione appaltante locale hanno rallentato parecchio la gestazione del progetto. A questi si sono aggiunti le ‘sorprese’ di sottoservizi non adeguatamente censiti né dal progetto preliminare, né dai gestori degli stessi: elementi determinanti che stanno affossando la realizzazione di una tramvia fondamentale per la Capitale. Mancanze non attribuibili ad una sola persona in particolare, quanto ad un sistemico depotenziamento della volontà di fare nuove tramvie a Roma che Patané sta faticosamente cercando di ricostituire”.

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