Roma: convegno su Its e apprendistato, si parla di occupazione giovanile

Promosso da Fondazione Adapt e Intesa Sanpaolo per presentare i risultati della ricerca "Skill Alliance" sugli Istituti tecnologici superiori e il loro legame con l'apprendistato di alta formazione nel Centro Italia

 

Oggi si tiene a Roma il convegno “Its e apprendistato per lo sviluppo delle competenze e l’innovazione della formazione: buone pratiche ed esperienze”, promosso da Fondazione Adapt e Intesa Sanpaolo per presentare i risultati della ricerca “Skill Alliance” sugli Istituti tecnologici superiori (Its) e il loro legame con l’apprendistato di alta formazione nel Centro Italia.

In una nota Intesa Sanpaolo sottolinea l’importanza di collaborare con Fondazione Adapt per partecipare attivamente alla valorizzazione di due percorsi utili, ma spesso sottovalutati, per risolvere il problema occupazionale giovanile: gli Its Academy, o Istituti Tecnologici Superiori, e l’apprendistato di alta formazione e ricerca. Gli Its, spiegano, offrono corsi post-diploma biennali o triennali e costituiscono il segmento italiano dell’istruzione terziaria non accademica, alternativa all’università. Si caratterizzano per la forte integrazione con il mondo del lavoro, in particolare nel caso in cui i percorsi siano svolti in apprendistato. Nonostante riescano a garantire, a 12 mesi dal diploma, un tasso di occupazione particolarmente elevato e superiore a quello delle lauree magistrali e triennali, gli Its sono ancora poco diffusi in Italia, con circa 20mila iscritti l’anno.

L’apprendistato di alta formazione e ricerca permette di conseguire un titolo di studio, contestualmente alla sottoscrizione di un contratto di lavoro, unendo così formazione teorica e pratica. I contratti di questa tipologia, attivati su base annuale, sono circa mille.

“Il progetto Skill Alliance – spiega Matteo Colombo, ricercatore della Fondazione Adapt – è un’occasione per raccontare ai giovani e soprattutto alle imprese l’eccellenza rappresentata dal sistema Its. I casi studi realizzati nell’ambito di questo progetto mostrano come grazie a una solida alleanza tra mondo produttivo e sistema della istruzione terziaria non accademica sia possibile costruire percorsi in grado di garantire una formazione d’eccellenza e altamente innovativa, elevati tassi di placement post diploma, e soprattutto risposte concrete ai fabbisogni delle imprese, che oggi più che mai hanno bisogno di persone dotate di tutte le competenze necessarie a garantire processi di crescita, tenendo così assieme sostenibilità economica e sostenibilità sociale”.

Roberto Gabrielli, direttore regionale Lazio e Abruzzo Intesa Sanpaolo, ha sottolineato come in “In Intesa Sanpaolo siamo convinti che investire sull’educazione significa investire sulle persone e sulle nuove generazioni. Abbiamo pertanto avviato importanti sinergie con le associazioni di categoria e le scuole e che si rivolgono in particolare al mondo dei giovani per accompagnarli nei loro percorsi formativi. Oltre al progetto condotto in collaborazione con Fondazione Adapt, tengo a ricordare le tante iniziative per attivare processi di esplorazione dei trend trasformativi prevalenti relativi ai mestieri del futuro in ambito Digital Transformation, AI, Blue economy e Space Economy, Life Science e Transizione Energetica. “Giovani e Lavoro”, con cui offriamo formazione gratuita per l’inserimento dei giovani tra i 18 e i 29 anni nel mercato del lavoro, in particolare nei settori più richiesti come ad esempio Hi-Tech (Java, Salesforce e Cybersecurity), Industria meccanica di precisione (CNC), Vendite, Alberghiero e Ristorazione. Nel Lazio dal 2019 abbiamo attivato 65 classi di formazione per un totale di 1.000 ragazzi con un tasso di occupazione medio dell’80% circa. Con “Per Merito” vogliamo invece offrire un aiuto concreto sia per gli studenti che desiderano proseguire gli studi dopo il diploma, sia per la formazione specialistica o la riqualificazione professionale”.

Nel Lazio sono presenti 16 Its e il totale dei diplomati e monitorati (dal 2013) è pari a 1.118 (di cui 946 occupati), ossia l’84,6%, dato in crescita. L’integrazione del sistema ITS con il mondo del lavoro è estremamente forte, si pensi che il 43,9% dei membri dei partenariati che compongono e supportano gli ITS in regione sono imprese, il 72,8% dei docenti proviene dal mondo del lavoro e le ore di stage all’interno dei percorsi formativi erogati sono quasi la metà (44,7%), ossia 850 su 1900 complessive. Anche nel Lazio, come nel resto della penisola, il tasso di abbandono è piuttosto contenuto, pari al 18,9%.

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