Roma: ex Mercati Generali, Comune firma convenzione con i privati. Comitati, “serve nuovo bando, inaccettabile concessione per 60 anni”

I lavori partiranno nel 2027. Contrari i cittadini del Municipio VIII riuniti in un comitato, che ipotizzano il danno erariale per lo studentato gestito da privati con "ricavi di oltre 21 milioni di euro l’anno, mentre il Comune incassa un canone irrisorio"

Prende il via la fase operativa della rigenerazione degli ex Mercati Generali di via Ostiense, una delle più grandi aree dismesse della Capitale. Il Campidoglio ha firmato la Convenzione integrativa alla concessione sottoscritta nel 2006 con gli investitori privati, che stabilisce l’avviso dei i lavori nel 2027 e la loro conclusione in circa 36 mesi.

Il mega progetto prevede la realizzazione di una residenza universitaria di oltre duemila posti letto, di cui circa 500 a canone calmierato (il 25%), con servizi integrati per studio, sport e vita comunitaria, con un investimento totalmente privato di circa 380 milioni di euro. Con la stipula dell’atto, al termine dei 60 anni di concessione ai privati, tutte le opere realizzate saranno restituite a Roma Capitale.

Con la firma della Convenzione integrativa – ha spiegato l’assessora ai Lavori pubblici di Roma, Ornella Segnalini – “si chiude una vicenda rimasta sospesa per oltre vent’anni e si apre finalmente una fase concreta di rinascita per un’area che per troppo tempo è rimasta abbandonata e inaccessibile”.

Di diverso avviso i comitati cittadini del Municipio VIII che il 9 novembre scorso, un giorno prima della firma della nuova convenzione urbanista tra Comune e le società Hines ex mercati generali associates llc e Sviluppo Centro Ostiense srl, hanno lanciato un appello (inascoltato) al Comune, nel quale chiedevano di cancellare la convenzione e aprire un dibattito pubblico sul destino dell’area.

Secondo il comunicato pubblicato sulla pagina Facebook dell’associazione culturale Controchiave, il comitato lamenta il fatto che il progetto, varato nel 2006 – la cosiddetta “città dei giovani” – sia molto lontano da quello sottoscritto oggi, pertanto, sostengono, il Comune avrebbe dovuto bandire una nuova gara e non rinnovare una vecchia convenzione. Il fatto che l’area, pur restando formalmente del Comune, venga concessa a un privato per sei decenni, “senza clausole di revisione periodica”, per i comitati rappresenta qualcosa di “inaccettabile”, poiché un bene pubblico viene “sottratto al controllo cittadino per due generazioni”. Ma a gridare vendetta, per i comitati, è il cuore stesso del progetto: uno studentato che “occupa oltre il 60% della superficie utile e garantisce al concessionario ricavi di oltre 21 milioni di euro l’anno, mentre il Comune incassa un canone irrisorio (165mila euro annui), cifra non aggiornata che potrebbe configurare un danno erariale”.

 

 

 

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