Roma Metropolitane: le possibili conseguenze dell’addio sul tpl capitolino

La versione del Comitato MetroXRoma: per il suo know-how, Roma Metropolitane sarebbe molto utile anche in futuro

Un braccio operativo che, una volta fermato e liquidato, renderà molto difficoltosa la pianificazione delle opere ‘su ferro’ della Capitale. È questo il punto di vista espresso dal Comitato MetroXRoma in merito alla liquidazione (avviata sei anni fa) di Roma Metropolitane. Si tratta, vale la pena ricordarlo, di una società a capitale interamente pubblico, partecipata al 100% da Roma Capitale, nata con il compito di progettare, realizzare e controllare le grandi opere infrastrutturali della mobilità a Roma. In particolare le metropolitane e le linee di trasporto su ferro.

Secondo molti osservatori, la decisione del Campidoglio di mettere alla porta Roma Metropolitane avrebbe (ed ha anche nel presente) conseguenze sulla realizzazione di opere ritenute cruciali.

“In questi sei anni, solamente la Linea C ha potuto proseguire le attività, anche molto positivamente, con il finanziamento fino a Farnesina – spiega MetroXRoma – Ma il progresso della Linea C è un’eccezione, che mette ancora più in luce il vero problema: questa continuità è stata possibile solamente perché l’opera era già stata blindata, grazie ad accordi precedenti alla messa in liquidazione della società. Per tutto il resto, purtroppo, lo scenario è desolante. La perenne condizione di “azienda in liquidazione” agisce come un’ipoteca insormontabile su qualsiasi nuovo progetto che non sia già contrattualizzato”.

Tra i successi più significativi sul fronte-Metro C ci sarebbero: il progetto esecutivo della stazione Venezia della Linea C e il relativo avvio lavori, il progetto definitivo della Tratta T2 della Linea C, il progetto definitivo ed esecutivo dell’ampliamento del deposito della Linea C, l’avvio della fornitura di 17 treni, la contrattualizzazione della Tratta T1 della Linea C, di cui entro l’anno arriverà anche la progettazione definitiva, di cui sono state fatte le indagini preventive.

“Parliamo di quattro miliardi di euro di opere e forniture. Questo conferma che una struttura dedicata, rodata, con contratti attivi ha un’efficacia imparagonabile. E certamente sarebbe stato tutto ancora più veloce, se Roma Metropolitane anche in questa fase non fosse stata in liquidazione – prosegue il comitato – Con il Decreto Legge 95/2025 ormai l’orientamento del Ministero dei Trasporti è chiarissimo: un’idea di progetto non basta più per un finanziamento. Ma non basta più neanche un progetto senza l’organizzazione per metterlo in campo in tempi brevi. O si ha un progetto compiuto e le capacità per realizzarlo, cioè la capacità di arrivare al contratto d’appalto in uno o due anni al massimo, o di finanziamenti non ci sarà neanche l’ombra”.

 

© StudioColosseo s.r.l. - studiocolosseo@pec.it
Il Sito è iscritto nel Registro della Stampa del Tribunale di Roma n.10/2014 del 13/02/2014