Roma-Viterbo, chiusure meno gravose per i lavori ma c’è il giallo dei treni

Bonanni del comitato pendolari a Radiocolonna: c’è preoccupazione per i nuovi treni. La tempistica prospettata per i lavori invece ambiziosa e incoraggiante

Non si spegne mai la fiammella intorno alla Roma-Civitacastellana-Viterbo. Una fiamma che scotta i pendolari con i tanti problemi della linea e le prospettive non incoraggianti per il futuro. Ma una fiamma che è anche speranza per un servizio che tutti – pendolari in primis – sperano possa migliorare dopo il 2025. A raccontare a Radiocolonna problemi e speranze della Roma-Viterbo in questo autunno 2024 è Fabrizio Bonanni, instancabile presidente del Comitato pendolari Roma Nord e punto di riferimento per i tanti utenti che ogni giorno si spostano tra Roma e la Tuscia.

Questa volta le notizie che arrivano dalle commissioni della Regione Lazio – a cui il comitato partecipa attivamente – sono agrodolci. Da un lato, nella Commissione Trasporti, si registrano alcune rassicurazioni sulle tempistiche dei lavori che dovrebbero causare un’interruzione tra Morlupo e Montebello non per 3 anni ma per poco più di un anno. Un timing ambizioso, visto che tra le opere da costruire ci sono tombamenti, passaggi a livello e gallerie ma – spiega Bonanni a RC – c’è stata la rassicurazione che verrà fatto di tutto per risolvere queste tempistiche. Un successo personale del comitato riguarda la sua inclusione nelle riunioni che dovranno valutare l’avanzamento dei lavori, importante riconoscimento per una realtà – come quella del Comitato pendolari Roma Nord – ormai imprescindibile per la salvaguardia e il potenziamento della linea. Nell’altra commissione, Trasparenza, arrivano tuttavia notizie poco incoraggianti sui nuovi treni.

“Abbiamo chiesto delucidazioni a Cotral, ad Astral e alla Regione Lazio e pare ci sia un problema legato alle fideiussioni che potrebbe ritardare l’arrivo dei nuovi treni – spiega Bonanni a Radiocolonna – una soluzione tampone prospettata dalla Regione è un miglioramento dei treni esistenti, nella speranza che la nuova infrastruttura possa far venir meno le limitazioni imposte da ANSFISA ormai 5 anni fa”.

Per il resto, i problemi della linea sono gli stessi di sempre.

“Viaggiamo attorno alle 6000 soppressioni di corse all’anno, senza contare quelle fantasma, con un servizio extraurbano che ormai è una chimera e che non garantisce a tanti studenti di arrivare a scuola puntuali – racconta Bonanni a Radiocolonna riferendosi alla soppressione di qualche giorno fa della corsa da Riano delle 6,49 – abbiamo scritto una lettera agli studenti e siamo andati davanti alle scuole per sensibilizzare ragazzi e docenti sull’importanza di sostenere la nostra lotta”.

Un capitolo finale, inevitabilmente, riguarda il Giubileo.

“Non si sa quanti dei milioni di pellegrini previsti per il Giubileo verranno da Roma-Nord. Sia che si muovano con il treno che con i mezzi privati, questa prospettiva non può lasciare indifferente nessuno, in primis i sindaci dei comuni toccati dalla linea che non sembra siano allineati per una strategia comune da seguire”.

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