Scuola: a Roma servirebbe un miliardo per la manutenzione degli istituti

ma intanto basterebbero altri 130 milioni da aggiungere ai 170 già rimediati tra Piano nazionale di ripresa e resilienza

Ci vorrebbe un miliardo per recuperare 15 anni di mancata manutenzione, dagli interventi di staticità a quelli antisismici e a quelli antincendio, nelle 354 scuole superiori controllate dalla Città metropolitana di Roma. Intanto, però, il sindaco Roberto Gualtieri ha fatto sapere che si accontenterebbe pure di 130 milioni di euro da aggiungere ai 170 già rimediati tra Piano nazionale di ripresa e resilienza (130 milioni) e bilancio provinciale (40 milioni). Andrebbero bene, a stringere la cinghia, se intervenisse una modifica normativa al decreto Pnrr, anche cento milioni dal momento che l’ente ha risparmiato, attraverso i ribassi d’asta delle gare, 35 milioni di euro che però, per ora, vanno rispediti al mittente per legge, quindi al governo. “Chiederemo un intervento legislativo per poter utilizzare queste risorse”, ha assicurato Gualtieri, stamattina, nel corso di un sopralluogo a due edifici che si estendono su una superficie di 11 mila e 500 metri quadrati e in cui saranno rimossi 3,5 chilometri di amianto.

“Quando ci siamo insediati abbiamo fatto una ricognizione di tutte le scuole gestite dalla Città metropolitana, che ha in carico gli istituti superiori”, spiega il delegato all’Edilizia scolastica di Città metropolitana e consigliere comunale del Pd, Daniele Parrucci. La rilevazione nel 2022 ha presentato il conto di cui sopra: un miliardo. “A quel punto abbiamo chiesto ai tecnici di indicarci gli interventi di massima urgenza e questi corrispondevano a 300 milioni”, precisa Parrucci. Così con 130 milioni del Pnrr è stato possibile finanziare i cantieri in 175 istituti: il 35 per cento (68 scuole) è già terminato, l’85 per cento (150 scuole) si concluderà entro dicembre, il restante 15 per cento (25 scuole) sarà chiuso entro il 2025, prima della data di scadenza fissata a giugno 2026. Con i 40 milioni di Città metropolitana sono stati finanziati invece interventi in un’altra trentina di scuole che pure termineranno entro il prossimo anno. Dei 175 edifici del Pnrr, ben 127 sono nel territorio comunale, gli altri si trovano nelle province. Ne resteranno fuori circa 150 scuole, comunque, “ma non tutte hanno bisogno di manutenzione urgente”, chiarisce Parrucci.

Quindi per ora si stima che per chiudere le emergenze servano almeno altri 130 milioni. Di questi, 35 milioni possono essere recuperati dai risparmi di gara,. L’Assemblea capitolina ha già approvato all’unanimità, con il supporto bipartisan dell’Aula, una mozione a prima firma del consigliere Parrucci che impegna il sindaco Gualtieri a sollecitare il governo perché, tramite emendamento ai decreti Pnrr, si consenta agli enti locali di utilizzare i fondi in esubero invece di restituirli al governo. “La prossima settimana – assicura Parrucci – se il governo non avrà ancora mosso un passo in questa direzione presenteremo, attraverso i nostri rappresentanti del Pd in Parlamento, la proposta di emendamento. La sicurezza nelle scuole riguarda i figli di tutti, non c’è colore politico”. Per gli altri cento milioni, invece, resta una grande incognita sullo sfondo, il sindaco Gualtieri ha chiesto più volte che a Roma si consenta l’accesso ai fondi Pnrr non spesi né richiesti da altri Comuni italiani. Intanto nel Pnrr, il Comune di Roma ci ha fatto entrare anche 37,5 milioni per la costruzione di 9 scuole in aree urbane di periferia. Con i fondi della Città metropolitana invece ha avviato la rimozione dell’amianto, tutto quello a oggi censito, in 111 scuole: gli interventi termineranno nel 2026, a oggi sono stati avviati 30 dei 111 cantieri. Capitolo a parte sono invece le 1.200 scuole comunali, tra nidi, materne ed elementari, su cui si sta intervenendo con diverse fonti di finanziamento, dal Cis alle risorse Pon Metro, con il dipartimento Lavori pubblici che ha una parte delle competenze e i Municipi un’altra parte.

Tirando qualche somma, nel 2026 – a termine del mandato di Gualtieri e del Pnrr – salvo nuovi stanziamenti resteranno ancora indietro un centinaio di istituti superiori. Non si è ben capito, invece, il cronoprogramma per le strutture comunali su cui ci sono intanto 392 milioni per l’efficientamento energetico in 212 scuole, su input dell’assessorato ai Lavori pubblici, ma ancora nessun piano dell’assessorato alla Scuola. Il sindaco stasera darà il via alla Notte bianca delle scuole in 114 istituti romani. Un’iniziativa simbolica che richiama la volontà di tenere gli istituti comunali aperti anche di sera e nei fine settimana,. Ma per adesso è un sogno e non un obiettivo, dal momento che tra carenza di personale e assenza di cronoprogrammi chiari – talvolta o spesso, a seconda dei quartieri – a Roma si fa fatica a tenerle aperte, pure di mattina, le scuole dei più piccoli

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