Stadio Roma, si cerca accordo su opere pubbliche

Ieri riunione fiume in Campidoglio con As Roma

Riunione fiume ieri in Campidoglio con As Roma sul futuro dello stadio a Tor di Valle. Al centro dell’incontro tecnico, che nel pomeriggio si è tenuto nel dipartimento Urbanistica del Campidoglio alla presenza tra gli altri di Mauro Baldissoni, c’è la convenzione, ovvero il contratto tra privati e ente pubblico sul progetto. Ma, nei contenuti, il tema che tiene banco è quello dei tempi delle opere pubbliche per la mobilità della zona.

La sindaca Virginia Raggi è stata chiara: “Il mio unico interesse è che la As Roma mantenga gli impegni presi con la città. Prima vengono le opere pubbliche per i cittadini, poi il campo di calcio. Prima si uniscono via del Mare e via Ostiense, prima si interviene per potenziare la ferrovia Roma-Lido e poi si fa lo stadio. Sono le prescrizioni della conferenza dei servizi alla quale tutti si devono attenere”.

La riunione, preannunciata dalla sindaca, arriva dopo mesi di stand-by, almeno apparente, e dopo le indiscrezioni su un possibile ‘trasferimento’ dell’impianto a Fiumicino, Comune vicino a Roma, “chiacchiere” secondo Raggi, ma che hanno comunque smosso una sua reazione.

Il primo rallentamento del dossier in Campidoglio si era registrato dopo la maxi inchiesta che ruotava attorno allo Stadio della Roma, con la sindaca che aveva chiesto approfondimenti con una due diligence interna su tutti gli atti che hanno portato a definire il progetto e una relazione ad hoc sulla mobilità della zona da parte del Politecnico di Torino.

Il secondo rallentamento è arrivato con l’arresto del presidente dell’assemblea capitolina Marcello De Vito: dubbi tra i pentastellati del municipio competente e l’ipotesi di riportare in Aula l’interesse pubblico. Il passaggio in Assemblea capitolina della variante urbanistica, della convenzione e, forse, nuovamente dell’interesse pubblico è essenziale per la realizzazione dello stadio.

Il punto che fa discutere è quello dei tempi per realizzare le opere pubbliche nell’area di Tor di Valle. Del resto il report del Politecnico di Torino aveva evidenziato che senza un intervento sulla mobilità in caso di evento sportivo si sarebbe verificato “un quadro catastrofico”.

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