Trasporti: chiusura estiva Roma-Viterbo, Pd chiede a Regione chiarimenti su lavori

Panunzi sottolinea l'importanza che siano finalizzati alla realizzazione del raddoppio della tratta Cesano-Bracciano, "che costituisce l'unica possibilità per rendere la FL3 adeguata alle esigenze del quadrante nord del Lazio"

Preoccupa la chiusura per lavori della linea FL3 Roma-Bracciano-Viterbo da giugno a settembre. Dopo l’appello di Comitati e sindaci, che chiedono un incontro con Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) e Regione, oggi alcuni esponenti del Pd laziale (Mario Ciarla, Daniele Leodori e Enrico Panunzi) hanno presentato due interrogazioni al presidente Rocca e alla sua giunta, per avere chiarimenti su tempistiche e tipologia di lavori.

“È di fondamentale importanza comprendere da un lato se i lavori di ammodernamento tecnologico annunciati, con conseguenti nuovi disagi ai pendolari e l’isolamento del viterbese, siano propedeutici alla realizzazione del raddoppio della tratta Cesano-Bracciano, che costituisce l’unica possibilità per rendere la FL3 adeguata alle esigenze del quadrante nord del Lazio”, scrive in una nota il vice presidente del Consiglio regionale Panunzi. “Dall’altro – continua – se sarà programmato e concordato con le autorità locali e i comitati dei pendolari un servizio sostitutivo con autobus, per ridurre al minimo i disagi degli utenti. Sottolineo ancora una volta che la linea costituisce un collegamento essenziale per la Tuscia con la Capitale e già adesso è inadeguata al flusso dei pendolari”.

Panunzi ricorda anche che “nel dicembre 2020, il Piano regionale della mobilità, dei trasporti e della logistica prevedeva il potenziamento delle ferrovie tendendo a un modello di rete sub-urbana con frequenze notevolmente ridotte, rispetto alla situazione attuale, attraverso ripristini di linee e nuovi collegamenti, raddoppi e potenziamenti, adeguamento dei nodi di scambio per un servizio di tipo metropolitano. Per la Roma-Viterbo era stato messo in campo il raddoppio nella tratta Cesano – Vigna di Valle – Bracciano che, con la recente rimodulazione dei fondi Pnrr, il Governo ha definanziato. Al riguardo, va chiarito se i fondi previsti troveranno copertura con risorse alternative. Se il definanziamento fosse confermato definitivamente, come accaduto per quello sul ripristino della linea Orte-Capranica-Civitavecchia, verrebbe inferto un ulteriore colpo per affossare definitivamente la programmazione del trasporto su ferro dei prossimi anni per la provincia di Viterbo. Di fronte alla complessità del problema e a una situazione che presenta punti poco chiari, è indispensabile da parte dell’amministrazione regionale spazzare via i dubbi e le perplessità e dare risposte concrete per garantire la tutela dei diritti dei viaggiatori e dei pendolari”.

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