Zone 30: Gualtieri su circolare Salvini, “strampalata, produttrice di ricorsi”

"Ancora più sbagliata è la proposta di decreto sugli autovelox, che sarebbero meno necessari con più Zone 30", ha detto il sindaco, intervenendo in diretta streaming all'incontro organizzato dal consiglio comunale di Bologna.

La circolare del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sulle Zone 30 “è una circolare produttrice di ricorsi, è completamente strampalata dal punto di vista giuridico, è chiaramente ispirata a una volontà politica ma non appoggiata alle fonti del diritto e risulta irragionevole nella sostanza”. Lo ha detto il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, intervenendo ieri in diretta streaming all’incontro organizzato dal consiglio comunale di Bologna.

“Sono sorpreso dall’impostazione del ministero e del ministro. La direttiva all’Anci si appoggia su una circolare del 1979 superata dal codice della strada – ha spiegato Gualtieri -. Ancora più sbagliata è la proposta di decreto sugli autovelox, che sarebbero meno necessari con più Zone 30. In generale però trovo che sia abbastanza grave inibire la possibilità di applicare limiti di velocità nelle città: sarebbe molto grave se si procedesse con questo decreto. Siamo disponibili a interloquire per illustrare la ratio dei provvedimenti che puntano alla sicurezza e non a limitare la circolazione. Siamo pronti a discutere ma anche a difendere i principi di fondo giuridici, costituzionali e di merito di provvedimenti che vanno nella direzione in cui va tutta Europa”.

Gualtieri ha quindi ricordato: “A Roma abbiamo l’obiettivo di coprire circa il 70 per cento della viabilità secondaria con Zone 30: abbiamo 8.800 chilometri di strade di cui 1.400 di viabiluità primaria. E’ una città molto diversa da Bologna e molto estesa, si estende nell’agro romano e conta 1.280 chilometri quadrati di cui un terzo costruito, un terzo verde e un terzo agricolo. Il concetto di zona 30 a Roma quindi si applica in modo diverso da una città come Bologna. L’isola ambientale è un’area dove si impone una riduzione del limite alla circolazione ma anche una riconfigurazione dello spazio urbano, un insieme di meccanismi che favoriscono l’abbassamento della velocità che non significa un rallentamento del traffico ma una maggiore sicurezza. A Roma ne abbiamo già individutae settanta, una è molto grande: l’ansa barocca del Tevere che ha 6 isole ambientali”.

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