Ztl Fascia verde: gli ambientalisti a favore chiedono al sindaco di fissare paletti alle deroghe

Ad esempio, per il carnet di accessi chiedono che sia valido per un periodo limitato di tempo (2-3 anni) e che si riduca progressivamente a zero

Il fronte dell’ambientalismo italiano è compatto nel ritenere la nuova Ztl Fascia verde urgente e necessaria, e lo comunica con un documento unitario indirizzato al sindaco Gualtieri, agli assessori alla Mobilità e all’Ambiente, Eugenio Patanè e Sabrina Alfonsi e alla presidente di Roma Servizi per la Mobilità Anna Donati.

Per le associazioni, la Fascia verde “è un progetto che mette Roma finalmente sulla strada di centinaia di altre città europee che negli ultimi due decenni hanno inserito sempre più limitazioni all’accesso e alla circolazione dei veicoli inquinanti, inquadrando la nuova Ztl come un passaggio cruciale verso la riduzione dell’inquinamento dell’aria in città e la transizione verso una mobilità sostenibile e, in futuro, a zero emissioni”. Il messaggio che le associazioni mandano alla giunta è chiaro: “Invitiamo l’amministrazione di Roma ad andare avanti con decisione sul progetto di Fascia Verde e allo stesso tempo di prevedere le misure integrative necessarie ad assicurare l’efficacia e l’equità del progetto sia nel breve che nel lungo periodo”.

Nel documento, sottoscritto da Clean Cities Campaign, A Sud Onlus, Bike to School Roma, Cittadini per l’aria, Greenpeace Italia, Kyoto Club, Legambiente, Salvaiciclisti Roma, Transport & Environment e Wwf Italia, le associazioni fissano alcuni paletti, per quanto riguarda le modifiche al vaglio della giunta, chiedendo in particolare che: agli accessi in deroga (o carnet di accessi) siano validi per un periodo limitato di tempo (2-3 anni) e che si riducano progressivamente a zero; il sistema MoveIn non venga implementato a Roma, avendo già compromesso l’efficacia di altre Lez, a partire da Area B a Milano, o che comunque sia anch’esso molto limitato sia per quanto riguarda il chilometraggio a disposizione degli aderenti, che in quanto a durata nel tempo. Gli ambientalisti fanno inoltre una lunga lista di richieste e proposte per rafforzare Fascia Verde sotto il profilo dell’efficacia ambientale e sanitaria, e per garantire che sia una misura equa e commisurata alla realtà romana.

Tra le richieste: un cronoprogramma pluriennale sul modello di Amsterdam che dia chiarezza a cittadini e attività economiche sui prossimi passaggi fino all’entrata in vigore, entro il 2030 di una zona a zero emissioni nella ZTL Centro Storico, da estendersi poi all’Anello Ferroviario e a Fascia Verde negli anni successivi; la limitazione ai soli diesel euro 5-6 e benzina euro 3-4 della congestion charge prevista per l’Anello Ferroviario, mantenendo il divieto assoluto di accesso e circolazione per tutti i diesel fino ad euro 4 e i benzina fino ad euro 2; la progressiva riduzione delle eccezioni per motorizzazioni con carburanti alternativi o bifuel non full electric (gpl, metano, ibride), con calendario ad hoc di entrata in vigore dei divieti; estensione dei bonus per abbonamenti al trasporto pubblico locale (e regionale, integrato) da un anno ad almeno tre anni sul modello di Barcellona, nonché estensione della gratuità dell’abbonamento a tutti i membri della famiglia, fino a un massimo di 3 persone, e completando il bonus con l’inclusione di forti sconti o pacchetti di utilizzi per servizi di sharing mobility; investimenti straordinari, con il supporto del governo e della regione, in treni e metro, per rendere le corse più frequenti e l’accesso più capillare in tutta la città metropolitana di Roma e province confinanti.

Ed ancora: tramite accordo quadro con regione, governo e compagnie ferroviarie, potenziamento dei treni regionali nelle fasce orarie sia diurne che notturne; corsie preferenziali per gli autobus ovunque possibile; accelerazione del piano di sviluppo delle reti e infrastrutture ciclabili, con priorità alle connessioni intermodali e al completamento e messa in sicurezza dei percorsi esistenti pensati per gli spostamenti quotidiani; piano straordinario per la diffusione di servizi di sharing mobility (incluso il car sharing) nei quartieri periferici e finora meno serviti, con eventuale rinegoziazione dei contratti di servizio per gli operatori attivi in città; rimozione di un numero di parcheggi su strada equivalente al numero di tagliandi residenti revocati sulla base delle nuove regole, per ridare spazio a trasporto pubblico, pedonalità e ciclabilità; inoltre riduzione del numero di permessi di parcheggio gratuito per residenti nelle strisce blu, limitandoli a un singolo permesso per famiglia. Infine, schemi di rottamazione rafforzati per le fasce economiche deboli (sulla base dell’Isee) e dando la precedenza a residenti e domiciliati in zone urbanistiche scarsamente servite da adeguati servizi di trasporto pubblico, sharing mobility e ciclabilità, inclusi incentivi per l’acquisto di un’auto elettrica a fronte della rottamazione di due auto inquinanti, per ridurre contestualmente inquinamento dell’aria e tasso di motorizzazione

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