Roma: ‘Nonno Atac’ compie 100 anni, festa su tram storico – VIDEO

Emilio Polidori, ex tranviere dell'azienda dei trasporti della capitale, in pensione da oltre 40 anni, ha voluto celebrare il suo centenario nella sede centrale di via Prenestina, dove ha lavorato per 34 anni.

Festeggiamento speciale per Emilio Polidori, ex tranviere dell'azienda dei trasporti di Roma, in pensione da oltre 40 anni, che ha voluto celebrare il suo centenario nella sede centrale di via Prenestina, dove ha lavorato per 34 anni.

Una torta e un giro sul tram storico per festeggiare i cento anni di “Nonno Atac”. Un festeggiamento speciale per Emilio Polidori, ex tranviere dell’azienda dei trasporti di Roma, in pensione da oltre 40 anni, che ha voluto celebrare il suo centenario nella sede centrale di via Prenestina, dove ha lavorato per 34 anni. Da tempo Emilio desiderava tornare nella sua azienda, che nonostante il lungo tempo trascorso è rimasta nella sua memoria e nel suo cuore. Così Atac si è mobilitata e ha organizzato una cerimonia, alla presenza del direttore generale dell’azienda, Alberto Zorzan, e dell’assessore capitolino alla Mobilità, Eugenio Patanè, per celebrare Emilio, subito soprannominato “Nonno Atac”. La festa si è svolta a bordo di un tram storico, risalente ai primi anni del secolo scorso e custodito in via Prenestina. Accompagnato dalla moglie e dalla nipote, l’uomo si è seduto su uno dei sedili, indossando un completo blu, come i suoi occhi, e tenendo stretto il suo bastone. “State facendo una bella festa”, ha detto ai presenti, sorridendo a tutti con felicità e commozione. L’ex tranviere si è anche sorpreso di chi gli scattava delle foto con il cellulare: “Chi lo avrebbe mai detto che col telefono si sarebbero potute fare delle fotografie, e poi così belle – ha detto ridendo -. Cento anni sono tanti però sto avendo molti complimenti e foto e sono contento di esserci arrivato”. In onore dell’ex dipendente è stato quindi fatto un brindisi ed è stata portata una torta con crema e fragole, con sopra la scritta “Auguri Nonno Atac”.

Nato nel 1924, Emilio ha cominciato a lavorare in azienda non ancora 18enne, nel 1942. “I colleghi mi chiamavano ‘a ragazzi’, e lo hanno fatto fino alla pensione, perché ho sempre dimostrato meno anni di quelli che avevo”, ha spiegato l’ex tranviere. Emilio fin da subito si è dato molto da fare, ma un anno dopo è stato chiamato a servire in guerra, per poi tornare una volta terminato il conflitto. “Ho lavorato 34 anni. Prima ho fatto il bigliettaio, poi ho iniziato a guidare con il filobus per 4-5 anni. E poi ho guidato i tram, fino al 1982, quando sono andato in pensione. Con i colleghi mi sono sempre trovato bene”, ha ricordato Emilio. “Emilio è un pezzo della storia di questa città, un bigliettaio, un guidatore si filobus e poi macchinista di tram, ha passato tutti i vettori esistenti all’epoca, e quindi ha conosciuto l’Atac in tutti i suoi meandri”, ha affermato l’assessore Patanè. “Per questo – ha aggiunto – è un patrimonio che abbiamo voluto valorizzare consegnandoli la medaglia di Roma Capitale per i suoi 100 anni. È un riconoscimento che diamo occasioni particolari quando un cittadino si rende protagonista di gesti particolarmente virtuosi ed eroici. Emilio è stato uno dei straordinari dipendenti dell’Atac, ne ha fatto la storia”, ha concluso.

La cerimonia si è conclusa con un breve giro del quartiere, a bordo del tram storico. Prima di partire, l’ex tranviere si è seduto al posto di guida. I suoi occhi azzurri hanno scrutato i comandi con gioia e un pizzico di nostalgia. “Mi ricordo ancora qualcosa di come si fa, mi farei anche ora un giretto sul tram, tanto sono i binari che guidano, ma a 95 anni mi hanno tolto la patente, ci sono rimasto un po’ male, ma è giusto così”, ha detto scherzando. Durante il giro in tram, Emilio si è gustato la torta mentre guardava fuori dal finestrino. “Questo un tempo era il 12, durante la guerra qui ci sono state le bombe”, ha detto alla nipote e ai presenti, raccontando alcuni aneddoti e dettagli tecnici. “Quando abbiamo un ex dipendente che dopo 40 anni che è andato in pensione si ricorda ancora i dettagli, i particolari, le esperienze e gli episodi che ha vissuto vuol dire che la sua professione l’ha saputa vivere con dei valori e con una profondità tale da essere qualificante dal punto di vista dell’attività professionale”, sono state le parole del direttore generale di Atac, Alberto Zorzan. “Questo fa onore a lui e all’azienda, che ha saputo mantenere vivo a nel tempo questo rapporto straordinario”, ha concluso. “Non so come sono arrivato a questa età – ha spiegato Emilio -. Gli ultimi tre anni sono stati duri, non passavano mai. Avevo un desiderio a cui ho rinunciato, ma preferisco tenermelo per me. Atac a me ha dato il pane la vita e mi ha fatto andare in pensione, ora vado avanti”, ha concluso l’ex tranviere.

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