Ostia fra mareggiate, degrado e promesse disattese

Ostia con la sua spiaggia, l'architettura e la storia è il mare dei romani ma le istituzioni la ignorano da troppo tempo e i frangiflutti MAI realizzati lasciano che le mareggiate si mangino la spiaggia e le strutture balneari

I balneari del mare di Roma dicono: “Un altro anno così e chiudiamo” e nessuno può controbattere perchè, Ostia e tutto l’infinito lungomare della Capitale, sono stati completamente dimenticati dalle istituzioni.

A leggere le cronache è tutto un susseguirsi di mareggiate devastanti, strategie salvifiche e migliorative, progetti, promesse e piogge di fondi mai sfruttati.

Finalmente la ciclabile che, dal porto turistico, situato ad Ostia ponente, si snoda ininterrottamente per 6 km fino allo sbocco della via Cristoforo Colombo che conduce a Roma è parzialmente conclusa ma per il resto, che poi sarebbe/é la parte più importante ed essenziale, non si vede alcun inizio lavori.

Parliamo naturalmente delle dighe artificiali a lungo garantite e mai iniziate. Dopo quest’ultima mareggiata del febbraio ’24 e con la stagione ormai alle porte è chiaro che le attività balneari sono incerte, se non a rischio, e poi c’è Bolkestein è un nodo tragico che il Governo non ha ancora dipanato.

Questa incertezza su tutti i fronti frena gli stabilimenti e le attività commerciali che sono fronte mare a impegnare soldi e lavoro per rimettere in sesto e magari migliorare le varie strutture. Questo a totale discapito della fruibilità e del potenziamento di un mare sempre molto frequentato.

Abbiamo visto quanto possa essere distruttiva la forza unita di onde e vento e ci pare impossibile e offensivo che gli amministratori non si sentano impegnati ad intervenire subito.

Il meteo è cambiato e questi eventi demolitori ormai non sono più straordinari, quindi in parte prevedibili e il dovere di chi governa il territorio è di mettere in campo tutte le forze necessarie per arginare questi avvenimenti.

E’ di pochi giorni fa l’esternazione di FdI “I fondi, in gran parte europei, saranno destinati al mare di Roma: un giusto risarcimento dopo anni di abbandono dal Campidoglio” e se così è allora che qualcuno/qualcosa si muova. A noi, per altro, sembra quasi “umiliante” che si debba ricorrere a fondi sussidiari per salvaguardare le coste capitoline.

Il X municipio ha battuto molto sulle migliorie da apportare alla viabilità con grande focus sugli spazi ludici e la creazione di vaste aree pedonali ma, forse, questi interventi possono attendere a favore di quella che è la vera ricchezza di Ostia e di Roma: il mare e la spiaggia.

Purtroppo anche i mezzi pubblici che collegano la Capitale al mare sono assolutamente inadeguati e inefficienti, le direttrici viarie sono abbandonate e sottodimensionate con vegetazione selvaggia e guard rail totalmente fuori norma. Tutto questo però non scoraggia i romani che fanno lunghissime file o viaggi indecorosi pur di mettere in piedi in quell’acqua che già aveva attirato gli antichi romani centinaia di anni avanti Cristo.

Salviamo Ostia e la sua spiaggia, i suoi ricordi in b/n, le sue costruzioni in puro stile novecento che portano firme storiche dell’architettura italiana da Marcello Piacentini ad Adalberto Libera fino a Pier Luigi Nervi, salviamo Ostia e la storia di questo mare che era punto di ritrovo di nobili e industriali, di teste coronate e di liberi pensatori e che ora è patrimonio assoluto di tutti i romani

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