Greta Gerwig è l’unica donna candidata alla migliore regia per Lady Bird, un film delizioso che racconta (in parte) di lei e della sua città al cinema dal 1° marzo distribuito da Universal Pictures.
Christine McPherson è una 17enne di Sacramento nel 2002: Lady Bird, come ha deciso di ribattezzarsi, non ha peli sulla lingua, dice sempre quello che pensa e frequenta un liceo cattolico, l’unica persona che la capisce è la sua migliore amica Julie (la sorpresa Beanie Feldstein) ed è sicura che la sua vita e un’autentica delusione e che “l’unica cosa bella del 2002 è il fatto che sia palindromo”.
Lady Bird (Saoirse Ronan) ha un rapporto conflittuale con la madre, Marion (Laurie Metcalf), che come tutte le madri, la vorrebbe più assertiva e meno ribelle. Ma Lady Bird è così, prendere o lasciare. Marion e Larry l’hanno cresciuta così in coppia a un fratello adottato Miguel che Christine è pronta a insultare con la sua lingua tagliente.
Lady Bird frequenta un liceo cattolico: dove le donne devono essere sotto al ginocchio, i ragazzi quando si salutano “devono lasciare lo spazio per lo Spirito Santo” e la nostra eroina e Julie mangiano ostia (rigorosamente non consacrata) come fosse uno snack. Un giorno, insieme alla sua migliore amica, Lady Bird s’iscrive a un corso di teatro ed è qui che conosce Danny (il già candidato agli Oscar Lucas Hedge), un ragazzo che tutte le mamme sognano. Nella sua opera prima, la 35enne Greta Gerwig racconta la sua Sacramento, la città al centro del film ed è in parte ispirata alla sua vita:
“Sono cresciuta a Sacramento e amo Sacramento, per cui la spinta iniziale a fare questo film è stato il desiderio di scrivere una lettera d’amore ad un luogo che sono riuscita a mettere a fuoco solo dopo essermene andata. È difficile rendersi conto della profondità del proprio amore quando hai sedici anni e sei piuttosto sicura che la ‘vita’ sia altrove. Nessuno degli eventi del film è successo veramente, c’è però un fondo di verità che è legato a una sensazione di casa, di infanzia e di partenza”.
Proprio come nell’affermazione di Greta Gerwig, che a 35 anni è la una delle cinque donne a essere state candidate all’Oscar per la miglior regia (fra di loro dopo l’italiana Lina Wertmüller), Lady Bird non vede l’ora di spiccare il volo, di andarsene via da casa e vivere la sua vita pienamente… a New York.
Anche se all’apparenza Lady Bird sembra avere molti dei dettagli in comune con altri teen movie, il film di Greta Gerwig è diverso e la chiave di svolta è proprio nella ragazza dai capelli rossi tinti (male) protagonista di questa storia. Lady Bird non andrà al ballo di fine anno con il ragazzo più bello della scuola o non ha l’oggetto del suo desiderio ad augurarle buon compleanno: lei può e deve farcela da sola. Lady Bird è una sorta di versione adolescente e a colori di Frances Ha, la meravigliosa universitaria newyorchese alla quale Greta Gerwig ha dato vita in un film.
A darle vita, l’attrice irlandese Saoirse Ronan, premiata con il Golden Globe per questo ruolo e alla sua terza nomination agli Oscar nonostante abbia appena 24 anni, Greta Gerwig l’ha scelta nel 2015 come protagonista:
“Era testarda e divertente e straziante, universale e particolare. Stava per iniziare le prove per The Crucible a Broadway e questo significava ritardare il film di sei mesi, ma non c’era altra persona che avrebbe potuto fare Lady Bird; la parte era sua dopo due minuti di lettura. Saoirse ha sviluppato un’intera fisicità intorno al personaggio che ha influenzato il modo in cui io volevo riprenderla, il ritmo delle riprese e l’emozione”.
L’attrice irlandese ha scelto di recitare senza trucco per dare vita in maniera più credibile alla 17enne protagonista di questo meraviglioso film che vi riscalderà il cuore. Greta Gerwig ha portato sullo schermo la storia di tutte le Lady Bird che abbiate mai incontrato: la sua prima opera da regista è un inno alle donne, alle amiche e alle madri.
Oltre alla regia, agli Oscar Lady Bird ha raccolto altre quattro nomination: miglior film, miglior attrice protagonista per Saoirse Ronan, attrice non protagonista per Laurie Metcalf e un’altra candidatura alla sceneggiatura originale per la 35enne.
Lady Bird può anche contare fra i suoi protagonisti Timothée Chalamet, il ribelle Kyle di cui Lady Bird s’invaghirà, candidato all’Oscar per Chiamami Col Tuo Nome:
“Attraverso Kyle, Lady Bird vive per la prima volta l’irresistibile attrazione sessuale. È vera libido. Lei gli costruisce intorno una storia che non esiste, perché questo è quello che fanno le adolescenti. Sul set mettevo tante canzoni dei film di John Hughes, da Bella in rosa e Sixteen Candles – Un compleanno da ricordare. Film che amo. Le donne sono cresciute con queste storie d’amore e questi ideali sono molto difficili da scuotere, anche quando è assolutamente chiaro che l’oggetto del tuo amore non si sta comportando proprio come l’idolo dei film, il perfetto fidanzato. Volevo che il film fosse sia dentro che fuori questa fantasia: provare l’intensità delle emozioni sapendo che queste sono case costruite sulla sabbia”.
E Lady Bird è un film che emoziona dal primo all’ultimo fotogramma.