Si spara a Roma ma per motivi diversi. E secondo il prefetto di Roma Lamberto Giannini i tre episodi avvenuti negli ultimi giorni “sono tutti slegati tra di loro”. Il prefetto lo dice al termine della riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica a Palazzo Valentini che si è riunito questa mattina proprio per discutere sui casi tre casi che hanno causato due morti e due feriti gravi. Le indagini sui fatti di sangue sono in corso e poco si può dire con certezza su quanto accaduto a Monte Compatri dove è stato ucciso un 14enne, in via Largo Edoardo Tabacchi a Corviale dove martedì è stato ucciso un 33enne e ferito un 30enne, e ad Anzio dove mercoledì è stato ferito a un gluteo un 18enne. “È importante continuare a esercitare pressione sul territorio – ha detto il prefetto -, con operazioni di controllo per l’affermazione dello Stato in modo da accompagnare i processi di rigenerazione: c’è una grande maggioranza di persone per bene che vogliono affermare i loro diritti”. Se si spara è perché ci sono armi, forse troppe. Per questo il prefetto, pur non ravvisando la necessità di una stretta ai permessi per il porto d’armi, auspica invece una maggiore attenzione al vaglio del rilascio dei permessi e, soprattutto, maggiori verifiche sulle condizioni con cui le armi vengono conservate e protette.
Secondo i dati forniti dalla questura di Roma, infatti, nel 2022 sono stati rilasciati 2.663 permessi per porto d’armi per difesa personale a cui si aggiungono 3.841 autorizzazioni per porto fucile a uso sportivo e 7.331 autorizzazioni a uso caccia. Armi legali ma che secondo gli investigatori finiscono comunque sul mercato illegale quando vengono rubate dalle abitazioni di chi le detiene. “Rispetto al passato – dice il prefetto di Roma a margine del Comitato – sono dati in calo. Non parlerei di stretta o apertura” al rilascio dei permessi “ma parlerei di attento vaglio delle necessità“ di chi richiede il permesso di detenere un’arma e “anche di una particolare attenzione a verificare le condizioni di tenuta di queste armi” e il rispetto “delle misure di sicurezza prudenziali che vengono richieste”. A proposito di armi rubate dice “certamente c’è un mercato illegale” alimentato “da armi che vengono trafugate però, purtroppo, non siamo lontani da tanti conflitti”.
All’incontro di questa mattina hanno partecipato il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e il primo cittadino di Monte Compatri Francesco Ferri. “È stata una riunione positiva – ha detto Gualtieri -. Abbiamo fatto il punto sugli eventi delittuosi che hanno interessato Roma e provincia, quindi ovviamente anche sull’omicidio di Corviale. È previsto un rafforzamento della presenza dello Stato sul territorio, dove già c’è un tessuto sociale molto ricco anche grazie a importanti progetti del Pnrr avviati”. Lunedì pomeriggio a Corviale si terrà un presidio statico con fiaccolata per chiedere legalità e sicurezza nel territorio. Per Monte Compatri, invece, il sindaco Ferri ha rappresentato le criticità del territorio che amministra e ha rimarcato “la necessità di finanziare un sistema di videosorveglianza adeguato. Un controllo adeguato su tutte le strade di accesso. Abbiamo chiesto la riattivazione del progetto ‘Strade sicure’ con sorveglianza da parte delle forze dell’ordine o dei militari in particolare nelle ore diurne nella stazione di Pantano della Metro C”.