Omicidio 14enne a Roma: fermata una seconda persona, è il cugino di Petrov

Intanto emergono nuovi elementi, riferiti dalle difese del 24enne Corum Petrov, su quanto accaduto nella notte tra venerdì e sabato nel parcheggio della stazione Pantano della metro C

È stato arrestato a Treviso il secondo indagato per l’omicidio di Alexandu Ivan, il 14enne ucciso nella notte tra venerdì e sabato a Monte Compatri alle porte di Roma. Si tratta di D. P., 31 anni, che quella notte, poco prima dell’omicidio, diede una testata al patrigno della vittima durante una lite nel bar a Monte Compatri.

Il 31enne che, come il cugino Corum Petrov, già in carcere a Velletri da domenica scorsa, è italiano ma di origini slave e ha precedenti per droga e per possesso di armi. I carabinieri lo hanno rintracciato e arrestato a casa della zia a Treviso dove si era nascosto subito dopo il delitto per il quale è indagato per concorso in omicidio.

Intanto emergono nuovi elementi, riferiti dalle difese dell’unico indagato arrestato, il 24enne Corum Petrov, su quanto accaduto nella notte tra venerdì e sabato nel parcheggio della stazione Pantano della metro C.  Dieci, o forse 15, i colpi esplosi da armi diverse, ma soltanto uno ha ucciso il 14enne. Petrov è l’unico arrestato di un gruppo che sembra essere più numeroso di quanto reso noto dagli investigatori tanto che sul posto, secondo la difesa, sarebbero arrivate più persone e con più macchine.

Con la procura di Velletri blindata, gli unici elementi sulla vicenda dell’omicidio del 14enne emergono dai legali dell’arrestato. Elementi credibili ma comunque di parte e senza contraddittorio, come del resto senza contraddittorio è stato ieri mattina in carcere a Velletri l’interrogatorio di garanzia a cui il giudice per le indagini preliminari, Francesco Boccarrato, ha sottoposto l’indagato.

Il 24enne, commerciante di automobili, italiano, nato in Spagna ma di origini slave, si è avvalso della facoltà di non rispondere ma, attraverso la formula delle dichiarazioni spontanee, ha raccontato la sua versione dei fatti senza permettere al gip di rivolgergli domande. Ad assisterlo c’erano gli avvocati Luca Guerra e Fabio Frattini, gli stessi che domenica sera lo hanno accompagnato a costituirsi ai carabinieri di Frascati che indagano. Il giovane risponde di concorso in omicidio ma lui sostiene di aver soltanto organizzato l’incontro che doveva servire a chiarire una lite avvenuta poche ore prima in un bar della zona: in quell’occasione il cugino aveva picchiato il patrigno della vittima. Il 24enne era stato contattato sui social dal romeno che pretendeva un confronto con il cugino “altrimenti avrebbe fatto casini”. Il giovane sostiene di aver accompagnato il cugino all’incontro, insieme ad altre persone a bordo di una Lancia Ypsilon; di non aver sparato e che nessuno nell’auto su cui viaggiava lo avrebbe fatto dato che, ha detto al Gip, il colpo che ha ucciso Alexandru Ivan “è stato sparato da un’altra macchina, una Ford Fiesta su cui c’erano due fratelli” i cui nomi sono noti alle forze dell’ordine.

 

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