Tra slogan, striscioni e bandiere della Palestina una trentina di manifestanti sono scesi in piazza a Roma per protestare contro la guerra. L’iniziativa è stata organizzata dal movimento dei “Liberi cittadini per la Palestina a Montecitorio”. Gli attivisti chiedono al governo italiano di non rinnovare il memorandum di alleanza militare con Israele e, simbolicamente, sbattono diverse pentole, “per rompere il silenzio sul genocidio a Gaza”.
Ad animare la protesta anche fischietti e megafoni. Per terra, invece, è stato srotolato uno striscione con su scritto: “Silenzio quando i bambini dormono non quando muoiono”. “Palestina libera!” e “Stop genocidio!”, sono alcuni dei cori intonati al megafono dai dimostranti. Due ragazzi sulla ventina reggono dei cartelloni verdi e gialli: “Se resti neutrale in una situazione di ingiustizia, hai scelto la parte dell’oppressore” si legge su uno, mentre un altro recita: “Roma che tace è una ferita. Roma che agisce ridà la vita”.
“Usiamo pentole e coperchi perché vogliamo rompere il silenzio su ciò che accade a Gaza, sulla fame e sulla carestia indotta nei confronti dei palestinesi”, spiega Elisabetta, una delle attiviste presenti. “Il presidio è nato per chiedere al governo di non rinnovare il memorandum con Israele. Non ci siamo riusciti, ma abbiamo continuato a far sentire la nostra voce”, continua. Melania, un’altra manifestante, sottolinea che a Gaza la situazione “peggiora di giorno in giorno. Le nostre manifestazioni cercano di essere sempre più rumorose, più visibili e sono un modo per raccontare la situazione politica”.
