Una vita spericolata, la commedia “energetica” di Marco Ponti al cinema

Nel cast Eugenio Franceschini, Matilda De Angelis e Lorenzo Richelmy. Un po' road movie e un po' commedia sociale, dal 21 giugno in sala

I tre protagonisti di Una vita spericolata, dal 21 giugno al cinema

Una vita spericolata è l’ultimo film diretto da Marco Ponti è da domani al cinema, è stato presentato oggi dal suo regista e da due dei protagonisti: Eugenio Franceschini e Matilda De Angelis, assente – perché impegnato su un altro set – Lorenzo Richelmy.

Il regista che esordì con Santa Maradona e questo film in qualche modo è legato al suo esordio. Come si legge nelle note di regia:

“Per un sacco di tempo ho pensato a un film che avrebbe divertito Andrea e Bart, un film per loro, e per quelli che avevano amato quel film. In fondo, in Santa Maradona, quei personaggi volevano uscire dalla loro situazione di stallo, di incapacità a trovare un posto dignitoso nella società. Insomma, volevano una vita”.

I due amici in Una vita spericolata, che come Santa Maradona deve il suo titolo a una canzone, sono gli amici Rosso (Richelmy) e BB (Franceschini), uno lavora in un’officina dentro la casa di proprietà dei genitori dell’altro, un ex promessa di rugby e guida sportiva. Quando Rosso, vittima di un pignoramento, va in banca per chiedere un prestito e scopre che non può averlo e a quel punto che la pistola (scarica) del padre di BB innesca una serie di equivochi che portano i due amici alla fuga, accompagnati da una ex diva della TV, Soledad (Matilda De Angelis).

Santa Maradona, il film d’esordio di Marco Ponti, serve comunque da tramite a Una vita spericolata e lo ricorda in alcune battute e anche uno dei due protagonisti, Libero De Rienzo, ha una particina nel film e il suo personaggio si chiama proprio come Bart quello di Santa Maradona:

“Il film finiva con i due personaggi che alla fine si alzano dal divano e decidono di combinare qualcosa nella vita, con Libero e Stefano (Accorsi, l’altro protagonista) ci siamo sempre chiesti che cosa combineranno dei personaggi di quel tipo lì se affrontano il mondo. Non sono fighi, attrezzati, non fanno le cose giuste. L’idea era inserire questi personaggi lì e inserirli in una commedia energizzante, come una bibita”.

Un film “che ti mette le ali” ed è difficile da definire, un road movie, una commedia “romantica, d’azione, anche un po’ sociale” e come il suo titolo Una vita spericolata è stato un “film spericolato” che può contare su una splendida protagonista:

Una vita spericolata parla di una rapina andata a male, un ispettore sui generis e una squadra di poliziotti che ricorda l’efficienza dell’ispettore Zenigata (un sempre ottimo Massimiliano Gallo) e dei suoi in Lupin III, l’anime di Monkey Punch che si rivede anche nell’eterna sigaretta di BB. Un film che però non è un sequel di Santa Maradona:

“Non è Santa Maradona 2, questo film qui ha un personaggio femminile e per me era fondamentale che non fosse un personaggio decorativo, di contorno, estetico, è una donna forte che attraversa la storia, ha sofferto, ha preso in mano il suo destino ed è una donna molto forte, più forte del suo destino, ed è lei che porta avanti la storia”.

Una donna che Matilda De Angelis ha amato interpretare:

“Soledad è un personaggio paradossale, era una teen idol, un ex Miss Italia, e finisce per essere lei ad architettare tutto. Lei riesce a manipolare la gente e riesce a dissimulare e a manipolare gli altri, è la mente del piano. I ragazzi le insegnano qualcosa, i due ragazzi le insegnano l’umanità e può ritrovare l’amore, l’amicizia, per me è stata molto facile mi sono ritrovata con Eugenio e Lorenzo. Ci siamo trovati subito in sintonia e abbiamo trovato un’amicizia sul set. Ci sono molte similitudini fra me e lei, ma per recitare Soledad mi sono dovuta anche immedesimare, mi piace perché è intelligente e si dimentica di esserlo”.

Una vita spericolata è anche un film che parla ai e di giovani di oggi:

“Sono giovani che fanno qualche pasticcio, ma diventa padrone del proprio destino. Questi ragazzi in modo sgangherata, non sono degli eroi, sono dei Lebowski, non accettano di essere ricco, ma diventano qualcos’altro”.

Eugenio Franceschini ha sostituito Domenico Diele, condannato a 7 anni e 8 mesi per omicidio stradale lo scorso marzo, l’incidente avvenne quanto l’attore era impegnato sul set di Una vita spericolata. Marco Ponti ha parlato d

“Non sono un avvocato, un giudice, non commento gli aspetti legali. Posso parlare del dolore causato dall’incidente e anche per lui, la responsabilità di fare un film travalica, ma il dispiacere per quello che è successo è stato enorme, quando ho chiamato Eugenio, ha messo da parte tutto per prendere parte a questo film”.

“Avevo già fatto il provino – racconta l’attore veneto – era un film che mi piaceva molto. Stavo per andare in scena con lo Stabile del Veneto e non è stato bello abbandonare una compagnia dopo un mese di prove. Non mi sarei perso questo prodotto per nessun motivo, mi piaceva e le aspettative sono state ricompensate”.

Spericolati, sui generis, il triangolo al centro del film vive la propria avventura in modo spericolato, nulla di più diverso per i due giovani protagonisti del film. 

“La vita spericolata è già così senza fare niente. Non c’è neanche bisogno di andarsela a cercare, fortunatamente o sfortunatamente e già spericolata”.

Una vita spericolata è una commedia, un road movie che ha fra i suoi protagonisti anche la provincia con le mille difficoltà per arrivare a fine mese, la provincia dei licenziamenti e degli esuberi e dei pignoramenti e può contare su tre giovani e promettenti protagonisti, una sorta di Bonnie & Clyde con un terzo “incomodo”. Diverte e sembra che Ponti, dopo qualche titolo deludente, sia tornato alla scrittura del suo primo ottimo esordio.

Una vita spericolata, da domani al cinema con 01 Distribution.

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