L’associazione Guido Carli racconta “Roma e le altre”

[Roman Mengoni]

Roma è la capitale d’Italia, ma facendo una passeggiata tra le vie centrali, l’impressione è che sia anche la capitale delle strade dissestate, dei trasporti pubblici inefficienti, nonché dei rifiuti. È una situazione che mal si concilia con l’importanza storica, culturale e politica della città.

Spesso le dimensioni e la struttura di Roma vengono richiamate per spiegare queste criticità, quasi a dichiarare l’impossibilità di gestire in modo efficiente la capitale d’Italia. Tuttavia questi elementi non possono rappresentare un alibi dietro cui nascondersi. Devono essere il punto da cui muovere nella riprogettazione della capitale. All’origine delle difficoltà di Roma non c’è il destino. E i casi di successo di altre città, le quali, grazie alla visione e alla competenza dei suoi amministratori, hanno saputo proiettarsi nel futuro e nella modernità, non sono casuali e ci mostrano la strada da seguire per migliorare Roma.

Il caso Medellín, da Pablo Escobar a metropoli innovativa

Spostandoci in Colombia, la Medellín negli anni 90 era un caos di violenza e corruzione orchestrata dal cartello della droga di Pablo Escobar, con 50 omicidi giornalieri, e una popolazione cittadina senza controllo sul proprio futuro. A 15 anni dalla morte del boss, e grazie a un mix di interventi strutturali, di soluzioni pratiche, idee innovative, e finanziamenti pesati, la città riuscì a tornare in mano al potere civile.

Tra questi ricordiamo la famosa funivia urbana che collega le periferie al centro, e le scale mobili del Communa 13, che permettono un facile transito sulla ripida fiancata di questo quartiere, nonché i costanti investimenti in programmi di educazione extrascolastica.

Oggi, una serie di innovazioni tecnologiche portano avanti lo spirito d’innovazione di Medellín, che vive una continua trasformazione, affermandosi come una delle città più dinamiche del mondo.

Kigali: oggi una città sicura grazie al coinvolgimento dei cittadini

Il caso di Medellín è esemplare, ma ce ne sono altri che non richiedono un approccio così complesso, come quello della capitale Ruandese, Kigali. La città, devastata dal genocidio e dalla guerra civile del 1994, riuscì nell’arco di pochi anni a eliminare quasi totalmente il crimine, prima largamente diffuso.

Secondo una classifica di Numbeo, una piattaforma statistica mondiale, Kigali è oggi una città sicura, al pari di Praga e L’Aia per tasso di criminalità, un traguardo raggiunto senza particolari spese in polizia e sistemi di sorveglianza, ma fondato piuttosto sulla capacità del Governo di mobilitare i cittadini in un programma di lavoro comunitario mensile.

Queste attività, che vanno dalla semplice pulizia delle strade, a piccoli progetti di ristrutturazione dei luoghi pubblici, hanno creato un forte senso civico, con effetti positivi sul tasso di criminalità e sulla qualità della vita nella capitale Ruandese.

Trovare nuove idee per trasformare Roma

Cosa accomuna queste due città? Quali sono gli elementi che hanno permesso loro una così radicale trasformazione? È quello che l’Associazione Guido Carli, in collaborazione con Radio Colonna, intende illustrare nella nuova rubrica “Città innovative”.

Una volta a settimana verrà presentato il profilo di una tra le tante città più innovative come Kigali e Medellín, ma anche altre, che hanno saputo superare alcuni grandi ostacoli e trasformare le difficoltà in opportunità.

L’obiettivo è dare nuova linfa al dibattito sulle prospettive della città di Roma, in vista delle prossime Elezioni Comunali, con la speranza di vedere applicate alcune di queste idee nei nuovi progetti urbanistici della Capitale.

Si tratta soprattutto di trovare delle soluzioni e degli strumenti adatti alla situazione romana, in particolare per quanto riguarda la sostenibilità ambientale e sociale della vita cittadina. Non solo, si darà spazio anche alla tecnologia, evitando di considerarla fine a sé stessa, e integrandola all’interno di soluzioni pratiche.

[Federico Carli è Presidente dell’Associazione di cultura economica e politica Guido Carli]

[Roman Mengoni è un ricercatore dell’Associazione di cultura economica e politica Guido Carli]

Roma 16 giugno 1965 Il presidente del Consiglio Aldo Moro e Guido Carli

La nascita dell’Associazione

L’Associazione di cultura politica e storia economica Guido Carli viene costituita nel 2003 a Milano per volontà di un gruppo di intellettuali lombardi. L’intento dell’associazione è tenere vivo il ricordo di Guido Carli come uomo, banchiere centrale, statista e intellettuale. Dopo tredici anni, con l’ingresso nell’Associazione del nipote Federico Carli, si è deciso di ridefinire e ampliare le finalità iniziali, guardando alle grandi sfide aperte del Paese. La denominazione è stata quindi modificata in “Associazione di cultura economica e politica Guido Carli”.

La sede principale:  

via Cappuccio, 13 

20123 Milano

La sede di Roma:

Via Tevere, 16

00198 Roma

Le attività: 

L’Associazione organizza conferenze, convegni, seminari formativi e dibattiti sui principali temi di attualità economica e politica. Elabora analisi e proposte attraverso specifici Tavoli di Lavoro con l’obiettivo di favorire il progresso culturale, economico e sociale del Paese, perseguendo altresì l’inclusione e la sostenibilità. Con le sue pubblicazioni contribuisce a tenere viva la memoria di Guido Carli. 

Il Consiglio Direttivo

Carlo Radice Fossati – Presidente Onorario

Federico Carli – Presidente

Andrea Giovannelli  – Vice Presidente

Aleksandra Arsova

Alfonso Di Sabatino Martina

Simone Friggi

Valerio Flavio Ghizzoni

Maurizio Maffeis

Francesco Napoli

Hugo Savoini

Il Tesoriere

Francesco Serrenti

Il Comitato Scientifico

Federico Carli

Luca Bellardini

Pierluigi Ciocca

Ferruccio Resta

Guido Maria Rey

Cristiana Rogate

Paolo Savona

Carlo Scognamiglio Pasini

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