La metropolitana fa bene alle città, ai quartieri e ai suoi abitanti. Soprattutto in una città come Roma, dove il trasporto pubblico ‘su ferro’ appare come l’unico antidoto in grado di proteggere i cittadini da alcuni tra i più gravosi mali urbani: il traffico e i parcheggi, dunque stress, soldi e inquinamento. L’assunto iniziale, seppur scontato e forse banale, oggi è avvalorato da un importante studio realizzato dal Sony Computer Science Laboratories di Roma, dal Centro Ricerche Enrico Fermi e dalla Sapienza.
“Nonostante la Metro C viaggi ancora con frequenze scarse e sia incompleta della sua parte più rilevante, lo studio ha dimostrato una correlazione diretta: maggiore è stato l’aumento di accessibilità per una zona, maggiore è stato l’incremento nel numero di attività economiche di quella stessa zona – commenta il Comitato MetroxRoma – Le aree che hanno visto un aumento marginale di accessibilità non hanno registrato variazioni significative, mentre quelle più vicine alle nuove stazioni e meglio collegate hanno visto una crescita netta e statisticamente rilevante, in un intervallo che va dal +1% al +9%. L’analisi si è concentrata in modo specifico sulle micro-imprese come bar, negozi, ristoranti, che costituiscono il 90% del campione analizzato. Per queste attività l’introduzione della Metro C ha generato quasi 5.000 posti di lavoro aggiuntivi e un PIL extra di circa 60 milioni di euro, dal 2019”.
Il tutto – e questo è un altro dato significativo – con benefici che si sono visti già prima dell’apertura della tratta: come a dire che è la stessa prospettiva di un collegamento metro che ha dato fiducia e portato le imprese ad investire sul territorio.
La riqualificazione e il processo di riqualificazione hanno costretto gli abitanti originari a spostarsi a causa dei costi aumentati di immobili e affitti? La risposta è notevole e non scontata.
“Sorprendentemente, uno studio della Banca d’Italia del 2022 ha rilevato come la Metro C non abbia generato aumenti statisticamente significativi dei prezzi immobiliari. Anzi, nelle zone periferiche si è registrato un impatto negativo sui prezzi delle proprietà di valore più elevato, forse perché i residenti più ricchi e auto-dipendenti hanno percepito la metro come un disturbo (cantieri, rumore) piuttosto che un vantaggio – conclude il comitato – Questo suggerisce che l’infrastruttura sia riuscita, almeno in parte, a migliorare l’accesso ai servizi per le fasce più deboli senza innescare dinamiche espulsive”.