La Regione Lazio smentisce l’aumento (per ora) dei biglietti del tpl. I dubbi dei pendolari

I pendolari della Roma-Viterbo: notizia positiva, ma l’aumento un giorno ci sarà

Niente aumento dei biglietti Atac. Per ora. A dare questa boccata d’ossigeno ai pendolari della Regione Lazio è l’assessore al Bilancio di Francesco Rocca Francesco Righini, secondo il quale “non è previsto nessun aumento della pressione fiscale, così come non sarà toccato il prezzo dei biglietti e degli abbonamenti del trasporto pubblico”. La precisazione di un importante esponente della giunta di centrodestra alla guida della Pisana arriva dopo settimane di polemiche sul possibile aumento dei biglietti e degli abbonamenti del trasporto pubblico di Roma e del Lazio. Un’eventualità che aveva fatto indignare l’utenza e alzare il sopracciglio a variaddetti ai lavori, tutti concordi sul fatto che l’aumento, quando ci sarà, dovrà avvenire in una cornice di efficienza e di livello ben superiori rispetto a quelli attuali. L’affanno generalizzato di tutti i settori del trasporto pubblico locale, infatti, renderebbe l’aumento delle tariffe un boomerang che minerebbe in modo significativo la fiducia dell’utenza nei confronti di treni urbani, metro, tram e autobus. Così, la Regione è riuscita a rimandare l’aumento attraverso l’aumento della quota destinata al Lazio contenuta nel Fondo Nazionale Trasporti. Un assist del Governo guidato da Giorgia Meloni quindi, che condividendo con Francesco Rocca il colore politico ha deciso di aiutare l’ente regionale evitandole una scelta impopolare che le avrebbe fatto certamente perdere consensi.

Ma come hanno accolto i pendolari l’annuncio dell’assessore Righini? Radiocolonna ha sentito il Comitato pendolari ferrovia Roma Nord, gli instancabili utenti della Roma-Civita Castellana-Viterbo che hanno espresso soddisfazione ma anche qualche riserva.

“Questa notizia sicuramente fa piacere. La Regione Lazio ha ricevuto una sponda importante da parte del Governo centrale e per ora gli aumenti dei biglietti sono scongiurati. Ma attenzione, questa spada di Damocle rimane ancora sulla testa dell’utenza perché a suo tempo il contratto di servizio con Trenitalia è stato firmato fino al 2032 e prima o poi, a nostro avviso, gli aumenti tanto temuti ci saranno – spiega a Radiocolonna Fabrizio Bonanni, presidente del comitato – Ripetiamo un concetto che abbiamo espresso in varie occasioni: se all’aumento corrisponderà un effettivo miglioramento del servizio, saremmo felicissimi di pagare qualcosa in più. Aumentare ora sarebbe stato uno schiaffo e noi come pendolari ci siamo battuti con forza per scongiurare questa eventualità. A luglio siamo andati in Regione a battere i pugni sul tavolo e adesso stiamo organizzando una manifestazione per denunciare i disservizi della linea e per evitare che entri in vigore la nuova ztl. Un’possibilità, questa, che metterebbe in ginocchio il quadrante nord della città”.

 

 

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