Roma-Viterbo, ira dei pendolari per il possibile aumento delle tariffe: una follia

Il Comitato pendolari a Radiocolonna: Rocca? L’attuale amministrazione mette le mani avanti e incolpa chi c’era prima

La definiscono una “storia brutta” la possibilità che aumenti il biglietto di Atac per il BIT di Roma. Perché, dicono, ci potrebbe essere un effetto a catena che porterebbe ad un incremento generalizzato delle tariffe del trasporto pubblico del Lazio. A parlare è il Comitato pendolari Roma Nord, il gruppo di instancabili difensori della Roma-Civita Castellana-Viterbo, ovvero la ferrovia tra le più problematiche d’Italia. E il tema è quello raccontato qualche giorno fa da Radiocolonna (link), ovvero la possibilità – tutt’altro che remota – che il biglietto singolo del tpl capitolino possa passare da 1,5 euro a 2 euro nel prossimo anno.

Qualche giorno fa i volontari del comitato hanno volantinato alla stazione di Riano per sensibilizzare l’utenza sull’importanza di fare fronte comune nel chiedere ad Atac e Astral un servizio migliore per la linea che collega Roma con la Tuscia.

“Aumentare il biglietto di Atac, con le condizioni sociali presenti attualmente in Italia e con il livello del trasporto pubblico a Roma e nel Lazio, non mi sembra una mossa particolarmente intelligente – spiega a Radiocolonna Fabrizio Bonanni, presidente del comitato – Atac potrebbe includere negli aumenti anche la parte Metrebus e quindi, indirettamente, anche le tariffe che riguardano la Roma-Civita Castellana-Viterbo. Aumentare i biglietti senza migliorare il servizio sarebbe una follia, visto che la linea va rilanciata non con gli aumenti tariffari ma incrementando la fiducia degli utenti, che sono sempre di meno e che preferiscono affidarsi ai mezzi privati. Con un effetto devastante per la viabilità del quadrante nord di Roma”.

Bonanni, poi, spiega che le rassicurazioni avute in regione potrebbero non scongiurare l’aumento tariffario nel 2024.

“Stiamo volantinando per sensibilizzare l’utenza e ci stiamo muovendo per organizzare una grande manifestazione. Tra i tanti temi caldi, oltre agli immancabili disservizi, c’è ovviamente anche il possibile aumento del costo dei biglietti. Negli incontri che abbiamo avuto in Regione Lazio ci hanno garantito che non ci sarebbero stati aumenti nel 2023, ma siamo piuttosto sicuri che dal 2024 ci saranno aumenti sia sui biglietti che sugli abbonamenti. Intendiamoci, l’aumento del costo non è il male assoluto: se un servizio vale 5, si paga 5. Ma ormai nella tratta extraurbana i treni si contano sulle dita di una mano. Ci sono paesi tra Riano e Roma che sono isolati per quattro/cinque ore al giorno, il che quasi esula dalla questione meramente economica e diventa invece un problema sociale di rilievo. In questo condizioni, fare battaglie per il trasporto pubblico è davvero difficile e le persone preferiscono andare in auto con la benzina a 2 euro al litro piuttosto che imbattersi in un’odissea dagli esiti incerti”.

Cosa pensa il comitato della nuova Regione Lazio a guida Rocca?

“L’attuale amministrazione regionale ha ereditato sicuramente una situazione difficile, si è insediata da poco però notiamo che già mette le mani avanti, incolpando le amministrazioni precedenti. I nuovi treni dovrebbero arrivare nel 2025-2026, il raddoppio tra Riano e Morlupo è un mistero così come quello tra Riano e Sacrofano – conclude – navighiamo a vista ma sicuramente non resteremo fermi in attesa che il treno muoia”.

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