Sono partiti i lavori di riqualificazione e messa in sicurezza del liceo artistico statale Alessandro Caravillani di piazza Risorgimento a Roma, chiuso dopo le lesioni riportate a seguito degli eventi sismici del Centro Italia del 2016. La ristrutturazione, grazie ad un investimento di 5,5 milioni di euro di risorse del Pnrr, garantirà alle studentesse e agli studenti di usufruire di uno spazio di oltre 5 mila metri quadrati interamente rinnovato. Stamattina per l’occasione il sindaco Roberto Gualtieri ha svolto un sopralluogo nell’immobile: “Sono orgoglioso di poter visitare il cantiere di questo istituto, uno spazio chiuso, in questo caso addirittura dal 2016, perché inagibile dopo gli effetti di un’ondata sismica e mai riaperto”, ha detto.
I lavori prevedono il restauro e il risanamento conservativo delle facciate, l’adeguamento degli impianti, degli spazi interni e dei sistemi anti-incendio oltre a quelli per il consolidamento statico e sismico dell’edificio. Al sopralluogo hanno partecipato anche Daniele Parrucci, Consigliere metropolitano con delega all’edilizia scolastica, Alessandra Sermoneta, viceresidente del Municipio Roma I con delega ai Lavori Pubblici, Edilizia Scolastica e Pnrr, e Claudio Dello Vicario, dirigente della Città Metropolitana di Roma Capitale. L’istituto Caravillani tornerà ad essere frequentato da 600 studenti che avranno a disposizione uno spazio totale di 5.250mq con 28 aule spaziose e luminose, 3 aule multimediali e 2 laboratori. Oltre all’adeguamento sismico, la scuola sarà restaurata e ristrutturata. “Sarà più efficiente dal punto di vista energetico, con una riduzione delle emissioni di Co2 e un risparmio economico grazie all’utilizzo di nuovi ed efficienti impianti di riscaldamento”, ha osservato Gualtieri.
“Noi stiamo intervenendo con più di 500 cantieri nelle scuole – ha sottolineato il delegato metropolitano Parrucci – spero che il governo ascolti la richiesta del Sindaco Gualtieri per ottenere ulteriori risorse per completare gli interventi di messa in sicurezza delle scuole, anche perché potremmo aprire molti più cantieri e rendere sicure e moderne molte più scuole”.
