Roma-Lido: tante questioni, poche risposte. I pendolari: pronti a mobilitarci

Il presidente del comitato pendolari Roma-Lido, Maurizio Messina, a Radiocolonna: siamo stati ignorati dalla Regione Lazio, troveremo altri modi per far sentire la nostra voce

Evanescente, assente, tendente a delegare ad Astral e Cotral le questioni che riguardano le ferrovie ex concesse della Capitale. Sono parole durissime quelle rivolte alla Regione Lazio da Maurizio Messina, presidente del Comitato pendolari della Roma-Lido, che a Radiocolonna racconta lo stato della linea in questo (complesso) inizio di 2025. Una testimonianza che fa il paio con quella rilasciata qualche giorno fa a Radiocolonna dai pendolari della Roma-Viterbo, anche loro contrariati dal modo in cui l’istituzione guidata da Francesco Rocca sta affrontando i dossier che riguardano le due ferrovie laziali. Entrambi i comitati hanno preso carta e penna e hanno scritto in regione per sottolineare le tante criticità che martoriano le linee. Una missiva dura, che si conclude con la constatazione di essersi visti negati “più volte” l’accesso agli atti per conoscere i contratti d’appalto.

“Abbiamo una lista molto lunga di disagi che rendono la vita molto complicata ai pendolari e sui cui la Regione Lazio fa orecchie da mercante – spiega Messina a Radiocolonna – ci sono i treni della manutenzione che sarebbero dovuti tornare da secoli ma ancora non si vedono, ce ne sono altri che ritornano e si rompono subito, quelli nuovi sono un grande punto interrogativo. Morale della favola: la frequenza resta di 20 minuti”.

Tra i maggiori motivi di risentimento dei pendolari ci sarebbe anche il silenzio e la segretezza con cui vengono affrontate le questioni relative ai lavori sulla linea e alle loro tempistiche.

“I lavori sulla linea sarebbero dovuti finire nella primavera del 2023, per poi spostare l’asticella a fine 2025. I lavori stanno procedendo, seppur lentamente, ma non ci è dato sapere i tempi, che sono tenuti segreti e non ci vengono fatti sapere – conclude Messina – poi ci saranno tutti i collaudi da fare da parte di Ansfisa e se tutto va bene la situazione potrebbe sbloccarsi in estate. Abbiamo scritto all’assessore Ghera, a Rocca e alle due aziende che gestiscono la linea: non si sono degnate di darci una risposta, quindi è giunto il tempo di mobilitarsi”.

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