Stadio Flaminio: sul tavolo del Comune di Roma tre progetti per la riqualificazione

Si tratta di quello dell'As Roma, preferito dalla giunta Gualtieri, di quello di Cassa depositi e prestiti (Cdp) e Credito sportivo, che ha l'appoggio del ministro Abodi e della proposta di Roma Nuoto, tornata in pista dopo la sentenza del Tar

Lo stadio Flaminio di Roma a oggi abbandonato.

Sono tre le proposte di riqualificazione dello stadio Flaminio che il Comune di Roma è chiamato a vagliare, decidendo a quale società affidare la rinascita dell’impianto sportivo abbandonato dal 2011. La cosa a tre – racconta oggi il dorso romano de La Repubblica – vede la partecipazione dell’As Lazio, della Roma Nuoto (che nulla ha a che fare con la As Roma) e di una joint venture tra Cassa depositi e prestiti (Cdp) e Credito sportivo.

La proposta de presidente della Lazio, Claudio Lotito, da anni alla ricerca di uno stadio per il su oclub, è stata affidato allo Studio Arup e prevede 49-50 mila posti (il doppio dell’attuale capienza del Flaminio), completamente coperto. Il progetto, in attesa degli ultimi ritocchi per essere presentato al Comune, è stato già mostrato all’assessore allo Sport Alessandro Onorato, che ha lanciato il suo endorsement: “È molto ambizioso, esalta la bellezza dell’impianto e dell’architettura di Nervi. Per questo siamo ottimisti. Il presidente Lotito si è mosso in maniera concreta e fa sul serio”. In Campidoglio, sembra già tutto deciso, e si spera di riuscire a fare patire l’iter insieme al progetto per il nuovo stadio della Roma a Pietralata

Ma la politica a livello nazionale rema in altra direzione. Il ministro dello Sport, Andrea Abodi, ex presidente dell’Istituto per il credito sportivo, scrive Repubblica, conosce a perfezione il progetto polifunzionale studiato con Cdp, che rispetterebbe le geometrie originali: 25 mila posti a sedere per ospitare partite di calcio, rugby e grandi concerti. E l’ipotesi di ampliamento non lo convince, come ha dichiarato mesi fa: “Difficilmente credo si possa raddoppiare la capienza e costruire una copertura, credo sia più facile prevedere altre utilizzazioni di carattere sportivo”. Il progetto avviato sotto la sua presidenza presentato in Campidoglio lo scorso anno prevedeva la creazione di una cittadella dello sport, che includerebbe anche il PalaTiziano, il circolo del Tennis Paolo Rossi e l’ex galoppatoio di Villa Glori.

C’è infine un terzo progetti, rimesso in corsa da Tar il mese scorso, curato dalla Roma Nuoto, che era stato presentato durante la precedente amministrazione e bocciato in conferenza dei servizi. Ma la sentenza del tribunale amministrativo lo ha rimesso in corsa.

© StudioColosseo s.r.l. - studiocolosseo@pec.it
Il Sito è iscritto nel Registro della Stampa del Tribunale di Roma n.10/2014 del 13/02/2014