Una possibile soluzione al caos degli abbonamenti Tap&Go Metrebus a Roma e nel Lazio

Il sistema Tap&Go valido su Atac ma non per Trenitalia. Dal caso della signora multata alle sfide che attendono la politica locale

Essere multati nel maremagnum del tpl capitolino anche in presenza di un abbonamento valido. Essere multati – e qui risiede il grande paradosso – in una città dove l’evasione dei BIT è altissima su ogni mezzo pubblico: bus, tram e anche metropolitane, dove il salto del tornello o l’entrata a strascico (coloro che si accodano a chi entra regolarmente) sono ormai la prassi in tante stazioni. Da giorni sta facendo discutere la notizia della signora multata sulla FL3 Cesano-Viterbo seppur in presenza di un valido abbonamento. Com’è stato possibile? La sfortunata pendolare pare fosse in possesso di un abbonamento integrato Metrebus Tap&Go che però non viene letto digitalmente dai controllori di Trenitalia, sebbene l’abbonamento sia valido sui treni regionali circolanti all’interno di Roma. L’episodio ha scatenato un vespaio di polemiche: si sono mobilitate associazioni come TrasportiAmo e Codacons, con quest’ultima che ha addirittura presentato una diffida ufficiale ad Atac. Ma per fare un po’ di ordine, bisogna prima chiarire di cosa si parla quando si fa riferimento a Metrebus e al sistema Tap&Go.

Nel lontano 1994, per rendere più agevoli gli spostamenti all’interno del Lazio, le aziende Cotral, Atac e Trenitalia hanno creato Metrebus, un sistema tariffario integrato che consente ai titolari di biglietti ed abbonamenti integrati di viaggiare indifferentemente sui mezzi delle tre aziende, ovviamente nei limiti di validità del titolo acquistato. Questo sistema non è univoco ma si suddivide in Metrebus Roma, che permette dai viaggiare con i mezzi pubblici nel territorio della capitale e Metrebus Lazio per gli spostamenti nel territorio regionale, che è suddiviso in sette zone concentriche.

Oggi la tecnologia digitale ha fatto progressi importanti e anche il trasporto pubblico di Roma, con un po’ di fatica e in ritardo rispetto ad alcune realtà europee, ha messo a disposizione soluzioni digitali per comprare biglietti e abbonamenti. A Roma il sistema digitale si chiama Tap&Go e permette di utilizzare la propria carta di credito o di debito contactless per entrare in metro o per comprare un biglietto sul bus. Questo sistema consente di utilizzare la propria carta anche come abbonamento ma non su Trenitalia, come dimostra il caso della povera signora della Cesano-Viterbo e come scritto a caratteri minuscoli sulla descrizione di Tap&Go presente sul sito di Atac. Il fatto che fosse scritto, tuttavia, non rende meno grave l’accaduto: in un sistema ‘integrato’ di trasporti, abbonamenti e tariffazioni, l’integrazione non funziona, al punto da punire una cittadina che ha un abbonamento regolare ed è rea – al massimo – di non aver letto una postilla che ha la visibilità della nota di un bugiardino. Ovviamente è ingiusto anche accettare che chiunque si presenti con una carta prepagata su un treno urbano e dica di essere in possesso di un valido abbonamento: i controlli servono, forse ne servono anche di più, ma in una cornice di maggiore efficienza e coordinamento del sistema dei trasporti romani e laziali.

Una soluzione interessante la prospetta Odissea Quotidiana, che a Radiocolonna spiega la necessità di istituire un’Agenzia regionale che si occupi in maniera specifica delle integrazioni presenti e future del sistema Metrebus.

“È evidente che il problema di fondo sia la mancanza di un’Agenzia regionale che coordini l’evoluzione del sistema tariffario Metrebus e che avrebbe potuto obbligare Trenitalia ad accettare le nuove tipologie di biglietto – spiega OQ a Radiocolonna – l’auspicio è che tale transizione, oltre ad una revisione del sistema tariffario integrato, sia attivata rapidamente dalle amministrazioni locali”.

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