Roma: al via festival carciofo romanesco al Portico d’Ottavia

Quattro giorni all'insegna della cultura, del gusto e della salute

L'inaugurazione del Festival del carciofo romanesco al Portico di Ottavia, Roma, con il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida.

Quattro giorni all’insegna della cultura, del gusto e della salute per il fegato nel cuore di Roma. Un’occasione per fare conoscere e promuovere le ricette della tradizione e a base di carciofo, uno dei prodotti protagonisti della cucina giudiaico romanesca. Si è tenuta questa mattina in via del Portico D’Ottavia, nel quartiere ebraico della Capitale, l’inaugurazione della terza edizione del festival del carciofo romanesco, nella Capitale dal 7 al 10 aprile. Nel corso del festival verranno serviti piatti tradizionali e originali a base di carciofi, mettendo a frutto le ricette delle nonne tramandate di generazione in generazione e l’inventiva degli chef. Per l’edizione 2024 ci sono grandi aspettative, dato che nell’edizione del 2023, in 4 giorni, sono stati consumati oltre 40 mila carciofi. Il cuore della manifestazione sarà nell’antico quartiere ebraico, ma saranno coinvolti anche i rioni Trevi e Ripa, con oltre 20 ristoranti coinvolti. L’iniziativa è ideata da Confesercenti e promossa dal ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Regione Lazio, Centro Agroalimentare Roma, Azienda speciale Agro Camera (Camera di Commercio di Roma), Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare – Ismea, Arsial- Regione Lazio, Comune di Roma e Municipio Roma I e Coldiretti. Tra i presenti al taglio del nastro anche il ministro per le Politiche agricole, Francesco Lollobrigida. Poi diversi esponenti delle istituzioni nazionali e locali, e rappresentanti degli operatori del settore del commercio e dell’agroalimentare.

“Il carciofo è uno dei prodotti più importanti della ristorazione legata alla tradizione romana, di una cucina che nasce dalla capacità di partire da alcuni prodotti, spesso molto semplici, e trasformarli in prodotti di grande qualità e capaci di attrarre turismo – sono state le parole del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida -. Molti vengono in alcune zone della città per assaggiare le produzioni particolari, come il carciofo alla romana e alla Giudia. Nel ghetto ebraico la cucina romana è nata e si è esaltata, e questo è un elemento che ci convince sempre più a investire sulle nostre potenzialità e a lavorare a iniziative di questa natura che sanno promuovere i nostri prodotti e le filiere a esse collegati”, ha concluso. “Ogni anno il festival del carciofo romanesco diventa sempre più importante – ha affermato l’assessore capitolino al Turismo e ai grandi eventi, Alessandro Onorato -. Lo scorso anno Trip Advisor ha indicato Roma come prima città nel mondo scelta per motivi legati al cibo, e tra le ricette indicate c’è il carciofo applicato a ricette classiche, ovvero alla Giudia e alla romana. Quindi è un motivo per cui i turisti scelgono Roma. Questa è una iniziativa intelligente in un posto incantevole, ed è parte integrante per cui i turisti stanno un giorno in più e scelgono la nostra città”.

“Questa iniziativa la dobbiamo diramare su tutta città – ha commentato il presidente di Confesercenti di Roma e Lazio, Valter Gianmaria -. Il festival parte dal Portico d’Ottavia ma deve diventare di tutta la città. Tutto il settore della somministrazione sta crescendo ogni anno di più, e noi rappresentiamo circa 18 Mila attività sul nostro territorio. Dobbiamo portare l’iniziativa dentro queste attività. Questo festival deve diventare un evento e venduto come un pacchetto turistico all’estero. C’è una grande richiesta dei turisti di cultura del nostro cibo. Per questo, come Confesercenti abbiamo spinto questa iniziativa. Non dimentichiamo che a Roma si somministrano circa 150 milioni di carciofi l’anno. Solo nel centro agroalimentare se ne vendono circa 70 milioni”, ha concluso.

“L’anno scorso al festival del carciofo romanesco “sono stati venduti 40 mila carciofi, e quest’anno ci auspichiamo di superarlo – ha sottolineato il presidente di Assoturismo Roma, Angelo Di Porto -. Questa è un’edizione che ci rende molto orgogliosi, perché promuoviamo uno degli ortaggi più amati, tanto dai turisti quanto dagli italiani, ed è identitario della nostra cucina e protagonista unico delle ricette della cucina giudaico romanesca, che affonda le sue radici al Portico d’Ottavia, nell’antico quartiere ebraico”. “La presenza del gelato nel festival del carciofo romanesco è fondamentale, il gelato fa parte della cultura italiana – ha affermato il presidente Fiepet Confesercenti di Roma, Claudio Pica -. In questo contesto è stato siglato un accordo tra Fiepet Confesercenti e l’istituto Pellegrino Artusi per la formazione e l’alternanza scuola lavoro. Dobbiamo creare le nuove figure per il domani, l’Italia deve crescer sempre nell’eno-gastronomia”, ha concluso.

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