Sapienza, rettrice Polimeni: da occupazioni oltre 330mila euro di danni

La denuncia in una lettera ai docenti e al personale dell'Università

“A fine maggio i danni causati da atti vandalici all’interno dell’Università la Sapienza ammontavano a 330 mila euro, ma la violenza è proseguita e i danni sono aumentati. La violenza si è scatenata anche sulle molte piante appena interrate. Nella notte fra venerdì 30 maggio e sabato 1 giugno, la Facoltà di Lettere è stata occupata, pur avendo la Preside espresso la propria disponibilità a concedere un’aula idonea per ospitare un’assemblea. Nel corso del fine settimana, sono uscite dall’Ateneo occupato, per poi rientrare al termine di una manifestazione, molte persone a volto coperto. In quei giorni, gli atti di vandalismo sono proseguiti e non hanno risparmiato alcun edificio all’interno della Città Universitaria, compresa la Cappella e gli spazi dedicati ai servizi per le studentesse e gli studenti con disabilità o DSA”.

E’ quanto attesta la rettrice dell’Università La Sapienza, Antonella Polimeni, in una lettera ai docenti e al personale dell’Università. “Dopo una lunga discussione, il Senato accademico e il Consiglio di amministrazione della Sapienza, riuniti in seduta congiunta, hanno discusso e approvato all’unanimità un documento sui temi della pace e della libertà di ricerca. Sfortunatamente, le azioni condotte per esprimere la critica alle posizioni espresse dagli Organi Collegiali non sono state né legittime né pacifiche”, prosegue Polimeni che accusa: “la Città universitaria ha subito per settimane atti vandalici di inaudita violenza e rilevanza” . “Atti che – spiega – hanno richiesto e continueranno a richiedere interventi immediati e costosi, per aumentare il servizio di nettezza urbana, ripristinare serrature e attrezzature di cantiere, rimuovere graffiti e imbrattamenti (alcuni particolarmente oltraggiosi e offensivi), riparare o sostituire arredi e apparecchiature di videosorveglianza, alimentazione elettrica e illuminazione pubblica danneggiate o interamente distrutte”. “I costi prodotti dai danni che sono stati generati da questa volontà distruttrice dovranno essere coperti a scapito delle altre attività e azioni particolarmente utili e richieste con urgenza da varie componenti della nostra Comunità, a partire da quella studentesca”, conclude la rettrice.

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