Poster, video, campagne social ma soprattutto avvertimenti, controlli e multe. Spesso salatissime. Nel mondo, da anni, ci si mobilita per contrastare un fenomeno che ha preso piede con l’avvento di social, smartphone e connessioni illimitate: il volume improprio dei telefoni durante una corsa in metro e sugli autobus cittadini. Una mancanza di rispetto che vede come protagonisti un po’ tutte le tipologie di utente che frequenta il tpl cittadino: l’adolescente, la signora di mezza età, il professionista incravattato, il bambino, l’anziano. Così, tante città del mondo si sono attrezzate per limitare un fenomeno deprecabile attraverso iniziative e multe esemplari per dissuadere pendolari ignoranti o distratti.
Londra, ad esempio, con la campagna “Travel Better London” propone video animati e poesie che parlano anche dell’uso scorretto del telefono, con la presenza nei vagoni di adesivi con icone che invitano a usare le cuffie. Il tutto con uno stile ironico e creativo. Oppure Parigi, che attraverso la campagna “Savoir Voyager” intende promuovere 12 comportamenti corretti sui mezzi. La regola numero 7 parla chiaro: “Non fai parte dello spettacolo. Non imporre la tua musica”. La SEPTA (Sistema ferroviario nella regione di Philadelphia) ha introdotto a bordo regionali dei vagoni “Quiet Ride Car”: il primo carro è riservato a chi vuole viaggiare in silenzio, senza telefonate, audio o rumori, a patto che ci siano almeno tre carrozze disponibili.
Ma oltre alla carota c’è anche il bastone, come dimostrano le politiche sanzionatorie adottate da tante città. In Irlanda, l’Irish Rail ha iniziato a multare chiunque ascolti musica o video ad alto volume senza cuffie con una sanzione di 100 €. Notevole anche un caso avvenuto in Francia. A Nantes, un uomo è stato multato 200 € per aver fatto una chiamata a vivavoce in un’area tranquilla della stazione. Un addetto SNCF glielo ha intimato prima di sanzionarlo con una multa ingente. E a Roma? La Capitale italiana da questo punto di vista sembra molto lontana da alcuni esempi virtuosi sparsi per il globo. Nell’ormai lontano 2020, Radiocolonna aveva fatto un appello ad Atac affinché venisse sensibilizzata l’utenza su un uso responsabile del proprio telefono sui mezzi pubblici. A distanza di 5 anni, la situazione non è affatto migliorata, né su Atac né sui treni urbani di Trenitalia come sanno le migliaia di passeggeri che prendono quotidianamente bus, metro o treni. Un appello questa volta potrebbe essere rivolto al sindaco di Roma Roberto Gualtieri e all’assessore ai trasporti Eugenio Patanè, anche assieme agli omologhi della Regione Lazio: un tavolo con gli uffici comunicazione di Atac e Trenitalia per iniziative congiunte, banner, poster e avvisi sull’importanza di rispettare il proprio vicino. Magari inserendo anche il deterrente della multa, che in Italia spesso si rivela più efficace degli appelli al civismo e al rispetto del prossimo.