Non è stato un settembre facile per tantissimi romani che ogni giorno si muovono attraverso la mobilità “su ferro” della Capitale. E non è andata diversamente ad ottobre, dove l’intera rete dei tram è sostituita dalle navette (continueranno ad essere attive fino a inizio novembre) con un appesantimento del traffico veicolare e tempistiche rivoluzionate (in negativo) per chi era abituato ad una tranvia ed ora si ritrova su un bus, immerso nel traffico. Ma in questi ultimi mesi del 2024 c’è un altro caposaldo della mobilità romana che appare affaticato. O forse in crisi: la Metro A. Fiore all’occhiello delle metropolitane romane, la metro ‘arancione’ ha quasi sempre garantito all’utenza una frequenza o un’affidabilità migliore rispetto alla Metro B, B1 e C. E invece da diverse settimane pullulano le segnalazioni di banchine e treni strapieni nell’ora di punta e frequenze da ‘metro B’.
Che sta succedendo alla metropolitana che collega Anagnina con Battistini?
C’è da preoccuparsi in vista dell’imminente inizio del Giubileo del 2025?
Premessa: sulla linea A è in atto un’enorme opera di rinnovo dell’infrastruttura che dura da tempo e che dovrebbe concludersi entro inizio dicembre 2024. Lavori che hanno costretto la metro a chiusure anticipate alle 21,00 in tutti i giorni della settimana tranne il venerdì e il sabato. Non solo, diverse stazioni in questi mesi sono state chiuse temporaneamente per un restyling e un rinnovamento di scale mobili e ascensori, come Furio Camillo, chiusa per ben due mesi e mezzo.
Secondo alcune fonti di prim’ordine contattate da Radiocolonna, il rallentamento del servizio sarebbe imputabile alla complessità di svolgere ‘in sede’ i lavori di ammodernamento della tratta. Questi implicano – per esempio – l’introduzione ogni sera di mezzi d’opera che poi vengono tirati fuori la mattina per consentire l’inizio delle corse. Non facilitano la fluidità del servizio nemmeno i contemporanei lavori nelle stazioni, che possono provocare rallentamenti. Guardando la faccenda con un po’ di ottimismo, si può prevedere che da fine dicembre/inizio gennaio una Metro A rinnovata possa garantire un servizio all’altezza. Anche perché, viste le previsioni sugli arrivi per il 2025, non potrebbe essere altrimenti.