Da Dunkirk a La La Land, I film più belli del 2017

I 20 titoli che ci hanno entusiasmato e ci sono piaciuti di più: musical, titoli d’autore, drammatici e commedie, ecco il meglio di un anno di cinema

Ryan Gosling in una delle scene più belle di Blade Runner 2049

Nel 2017 al cinema ci siamo commossi, divertiti, abbiamo ballato e siamo saltati sulla sedia… abbiamo pensato di rivedere con voi alcuni fra i film più belli che abbiamo visto e che sono usciti nel 2017 in Italia: da Dunkirk a La La Land, passando per Coco, Baby Driver, Loveless, The Square e alcuni interessanti titoli italiani: A Ciambra e Sicilian Ghost Story.

Arrival, Dennis Villeneuve
Con Amy Adams, Jeremy Renner, Forest Whitaker (uscito in sala il 19 gennaio)

L’anno è iniziato con lo splendido Arrival, diretto dal canadese Dennis Villeneuve e presentato a Venezia nel 2016. Sulla terra arrivano dodici imbarcazioni aliene la cui forma ricorda quella di un enorme ciottolo, gli alieni non portano guerra, sangue e distruzione, ma hanno un messaggio per noi umani. L’esperta di linguistica Louise Banks è chiamata a decifrarlo e l’aiuta il fisico Ian Donnelly. Gli alieni sono arrivati sulla Terra e non portano distruzione, Denis Villeneuve fa un film di fantascienza nel quale non campeggiano sfarzosi effetti speciali, ma ci si interroga sull’importanza del linguaggio.

La La Land, Damien Chazelle
Con Ryan Gosling, Emma Stone (uscito il 26 gennaio)

Il musical di Damien Chazelle è stato uno dei film più amati e odiati del 2017: la storia d’amore fra l’aspirante attrice Mia e il musicista Sebastian è al centro di questo musical che ha raccolto ben 14 nomination agli Oscar. La La Land è un omaggio a un genere che ha contribuito a riscoprire la scena iniziale strizza l’occhio a Jacques Demy, la finale a Funny Face. Il film è stato al centro di uno scandalo durante la cerimonia di consegna degli Oscar, vincendone sei e per qualche minuto aveva ottenuto anche la statuetta del miglior film, andato poi a Moonlight.

Split, M. Night Shyamalan
Con James McAvoy, Anya Taylor-Joy (26 gennaio)

Un uomo rapisce tre ragazzine e le tiene segregate in casa, l’uomo è affetto da un disturbo di personalità multiplo e dentro di sé convivono 23 personalità differenti. Cosa succede se è in arrivo la 24esima? Ottimo thriller, Shyamalan dirige un McAvoy in uno stato di grazia inspiegabilmente ignorato da Oscar e Golden Globe. È in produzione il seguito.

Un re allo sbando, Peter Brosens e Jessica Woodworth
Con Peter van den Begin, Lucie Debay, Titus De Voogdt (9 febbraio)

Il re del Belgio, il fiammingo Nicolas III, si trova improvvisamente senza regno mentre è in Turchia in visita di Stato. Nicolas III attraversa l’Europa con mezzi di fortuna, a causa di una tempesta magnetica che ha chiuso tutti gli aeroporti, insieme a lui il suo staff, un viaggio sui generis per scoprire le radici comuni europee.

Manchester By The Sea, Kenneth Lonergan
Con Casey Affleck, Michelle Williams, Lucas Hedges, Kyle Chandler (16 febbraio)

Lee Chandler è un uomo solitario, silenzioso e che sembra aver perso per sempre il sorriso e la voglia di vivere. Lee è costretto a tornare a Manchester-By-The-Sea, la città dalla quale era fuggito qualche anno prima. Dopo la morte del fratello, è diventato il tutore dell’adolescente Patrick, incarico che accetta con riluttanza. Manchester By The Sea racconta il dolore e il tentativo di rinascita di un uomo comune marchiato per sempre. Straordinaria interpretazione di Casey Affleck e due Oscar per il film presentato nel corso della Festa del Cinema di Roma.

Jackie, Pablo Larraín
Con Natalie Portman, Peter Sarsgaard, Greta Gerwig, Billy Cudrup (23 febbraio)

Dopo l’attentato di Dallas, Jacqueline Kennedy tenta di ricostruire se stessa: la classe e l’eleganza  del suo tailleur che indossa quando lascia l’aereo presidenziale all’indomani della morte di JF. Jackie si confessa in una lunghissima intervista e tenta di tranquillizzare i suoi figli mentre definisce l’eredità (pesante) del marito. L’eleganza nel dolore di una donna, una donna come tutte.

Vi presento Toni Erdmann, Maren Ade
Con Sandra Hüller, Peter Simonischek (2 marzo)

Ines ha un rapporto distante con il padre, l’ex attore Winfried che decide di farle visita a Bucarest, dove la donna vive e lavora da molto tempo. Il padre tenta di riavvicinarsi a lei assumendo l’identità del misterioso Toni Erdmann, un ricco d’uomo d’affari che le scombinerà la vita. Una commedia riuscitissima, uno dei film europei dell’anno.

La vendetta di un uomo tranquillo, Raúl Arévalo
Con Antonio de la Torre, Luis Callejo, Ruth Díaz (30 marzo)

José è un uomo solitario, tranquillo e frequenta un bar nella periferia di Madrid dove lavora Ana. Ana è la moglie di Curro, l’uomo che sta scontando una pena per una rapina commessa anni fa, i destini dei tre saranno legati. Ottimo esordio alla regia per Raúl Arévalo, uno degli attori spagnoli più noti e apprezzati.

Sicilian Ghost Story, Fabio Grassadonia e Antonio Piazza
Con Julia Jedlikowska, Gaetano Fernandez (18 maggio)

Giuseppe ha soli 13 anni ed è l’oggetto del desiderio della coetanea Luna. Il ragazzino scompare nel nulla, davanti gli occhi di Luna. Sicilian Ghost Story, uno dei titoli italiani più apprezzati alla Semaine de la Critique dell’ultimo festival di Cannes, racconta il sequestro di Giuseppe Di Matteo, rapito a 13 anni e sciolto nell’acido a 15 anni dagli uomini di Brusca, come se fosse una favola dark e gotica ambientata in una Sicilia oscura e nera. Da recuperare.

Lady Macbeth, William Oldroyd
Con Florence Pugh, Cosmo Jarvis, Paul Hilton (15 giugno)

Nell’Inghilterra rurale del 19esimo secolo, Katherine viene data in sposa a un uomo che la disprezza e l’ha acquistata in cambio di un terreno difficile da coltivare. La giovane Katherine ritrova solo il sorriso grazie allo stalliere Sebastian, ma il loro amore è contrastato. Ispirato al romanzo di Nikolai Leskov, Lady Macbeth di Mtsensk, è uno dei film inglesi e indipendenti migliori dell’anno.

Dunkirk, Christopher Nolan
Con Fionn Whitehead, Mark Rylance, Tom Hardy, Barry Kheogan, Kenneth Branagh (31 agosto)

Dopo l’invasione della Francia da parte dei Nazisti, migliaia di soldati britannici restano bloccati nella città di Dunkerque. Christopher Nolan va alla guerra e la racconta utilizzando tre elementi: terra, aria e acqua e li mischia con storie umane differenti. Una guerra in cui non c’è nessuna goccia di sangue, ma che è narrata in modo eccelso. L’uso del sonoro e della colonna sonora di Hans Zimmer trasforma le note del compositore in un altro protagonista. Dunkirk è un film perfettamente realizzato che entra di diritto fra i migliori titoli del genere.

A Ciambra, Jonas Carpignano
Con Pio Amato, Koudous Seihori, Damiano Amato (31 agosto)

A Ciambra è una piccola comunità di rom nella città di Gioia Tauro, Pio appartiene alla famiglia degli Amato e vuole crescere in fretta: beve, fuma ed è uno dei pochi a mischiarsi agli altri emarginati della città calabrese. Il giovane regista Carpignano racconta la vita vera degli abitanti della Ciambra, come se fosse un documentario.

Baby Driver, Edgar Wright
Con Ansel Elgort, Jon Bernthal, Jon Hamm (7 settembre)

Baby è un asso al volante e il suo talento viene utilizzato per compiere rapine. Baby è un bravo ragazzo e non si separa mai dalla sua buonissima musica: ha una collezione di diversi iPod con differenti playlist pronte per ogni occasione. Baby ha però deciso di cambiare vita: farà un ultimo colpo e passerà la sua vita con la dolce Debbie. Dopo la trilogia del Cornetto, Edgar Wright firma un film innovativo per l’utilizzo della musica e non solo.

Blade Runner 2049, Denis Villeneuve
Con Ryan Gosling, Harrison Ford, Ana de Armas, Sylvia Hoeks (5 ottobre)

Il ritorno di uno dei film più amati da pubblico e critica è uno dei film che ha lasciato il segno in questo 2017. Blade Runner 2049 segue le avventure dei cacciatori a distanza di 30 anni. I problemi sono gli stessi: isolamento, società mangia-fuggi e la ricerca di se stesso continua a farla da protagonista. Fotografia spettacolare e il miglior regista per realizzarlo.

120 battiti al minuto, Robin Campillo
Con Nahuel Pérez Biscayart, Arnaud Valois, Antoine Reinartz, Adèle Haenel (5 ottobre)

ACT Up è un gruppo di attivisti che, nel corso degli anni 90, ha realizzato una serie di azioni per parlare della lotta all’Aids. Le azioni degli attivisti sono d’impatto visivo: il sangue contro una multinazionale farmaceutica, la Senna colorata di rosso o un maxi preservativo sull’obelisco di place de la Concorde, azioni necessarie per parlare di Aids negli anni ’90, come ancora oggi. Una malattia che si trasmette anche attraverso l’amore e la gioia di vita, qualcosa che i protagonisti del film francese non perdono mai. Il film francese dell’anno, maltrattato – senza ragioni – da Golden Globe e Academy.

Una donna fantastica, Sebastián Lelio
Con Daniela Vega, Francisco Reyes, Luis Gnecco (19 ottobre)

Marina ama il suo Orlando, ma quando l’amore della sua vita muore improvvisamente non le è concesso neanche dirgli addio. Marina è un travestito che diviene vittima di ogni tipo di maltrattamento e angheria da parte dei parenti del suo amato e del resto della società cilena. Nonostante tutto Marina è una donna fantastica. Bellissimo film, prodotto da Pablo Larraín.

The Square, Ruben Östlund
Con Claes Bang, Elisabeth Moss, Dominic West (9 novembre)

Premiato a Cannes con la Palma d’Oro, The Square è uno stupendo affresco sulla società di oggi. Il quadrato del titolo è “un santuario di fiducia e amore, entro i cui confini tutti abbiamo gli stessi diritti e gli stessi doveri” ed è l’opera di punta di un museo d’arte contemporanea di Stoccolma. Al suo curatore viene rubato il cellulare e dopo aver tempestato una casa della periferia della capitale svedese di messaggi minatori in Comic Sans lo ritroverà ma dovrà fare le spese con il suo gesto. Dove finisce la condivisione? Fin dove siamo disposti ad aver fiducia dell’altro? Un sagace saggio sull’umanità e l’arte contemporanea. Chapeau.

https://www.youtube.com/watch?v=zKDPrpJEGBY

Loveless, Andrey Zvyaginstev
Con Maryana Spivak, Aleksey Rozin, Varvara Shmykova (6 dicembre)

Una coppia russa vuole separarsi, ma prima di rifarsi una vita i due devono “sbarazzarsi” di Alyosha, il figlio poco amato. Il 12enne ascolta un litigio che lo riguarda e scoppia in un pianto inconsolabile, di lì a qualche giorno sparisce nel nulla. Zhenya e Boris sono di nuovo insieme e provano a ritrovarlo ma lo fanno svogliatamente. Un ritratto duro della Russia odierna, dal regista di Leviatano, premio della Giuria a Cannes.

L’insulto, Ziad Doueiri
Con Adel Karam, Kamel El Basha, Camille Salameh (6 dicembre)

Nella moderna Beirut, il cristiano Tony e il rifugiato palestinese Yasser discutono e nel loro banale litigio uno insulta l’altro, si finirà in tribunale e la questione riaprirà ferite mai chiuse. Da una questione banale, Doueiri discute sul Libano di oggi e lo fa con stile da vendere. Coppa Volpi a Venezia 74 per Kamel El Basha.

Coco, Lee Unkrich, Adrian Molina (28 dicembre)

Chiudiamo la rassegna con Coco, l’ultimo cartone animato della Pixar che vede il Messico come protagonista. Miguel vuole diventare un cantante professionista, peccato che la musica a casa sua sia stata vietata. Nella notte del Día de Los Muertos, una delle festività più importanti messicane, Miguel viaggia nell’oltretomba e conosce i suoi antenati morti. L’importanza del ricordo, della famiglia e dell’inseguire i propri sogni, correte a vederlo!

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